Dei 25mila nuovi posti di lavoro stimati, 11.730 saranno nel territorio di Rovigo, tra occupati diretti nei nuovi insediamenti e indiretti (indotto). Questi i dati dello studio presentato a Venezia, in occasione dell’evento intitolato “Il futuro è nelle nostre mani”, di Confindustria Venezia Rovigo.
Le stime illustrate dal presidente Vincenzo Marinese trovano conferma nel piano strategico per l’area metropolitana di Venezia e Rovigo (frutto del confronto di un gruppo di lavoro composto da imprenditori di mondi diversi e redatto dall’advisor EY).
“Con la creazione di una Zona Economica Speciale (Zes), nell’Area Metropolitana di Venezia e Rovigo, queste previsioni potrebbero concretizzarsi” fa sapere Confindustria. “Questo studio – dice Marinese – traccia le linee e le potenzialità di sviluppo che potranno interessare l’area di Venezia Metropolitana nell’arco dei prossimi settedieci anni. Le azioni previste indicano alle istituzioni locali ed il governo nazionale la strategia per facilitare lo sviluppo delle imprese – continua -.
Grazie alla Zes di Venezia e Rovigo si potrà colmare il gap di cui il nostro territorio purtroppo ancora soffre rispetto ad altre realtà europee”. “Dalle analisi sulle prospettive di sviluppo futuro di questo territorio – continua Marco Daviddi, Partner di EY, Leader Transaction Advisory Service nell’Area Mediterranea – emerge che la cultura imprenditoriale diffusa può contare su un capitale umano significativo, con un buon tasso di innovazione, premessa essenziale per restare in competizione. Il territorio offre, inoltre, opzioni per progetti di reindustrializzazione, nei settori a maggior valore. La realizzazione della Zes, – conclude – unita a investimenti infrastrutturali, potrebbe essere il motore in grado di determinare una rilevante accelerazione da parte degli investitori privati. Dai nostri studi, anche basandoci sul confronto con realtà internazionali simili, stimiamo che questi investimenti potrebbero mobilitare 2,4 miliardi di euro, generando circa 7.600 posti di lavoro diretti e circa 19.000 posti di lavoro nell’indotto”.