Il mese di marzo per Chiog- gia segna un innalzamento delle temperature non solo per le colonnine termometriche ma anche in seno alle discussioni sul futuro del nostro ospedale.
In particolare, la ormai “digerita” rivoluzione che ha portato alla nascita dell’ Ulss 3 Serenissima sta determinando un fisiologico “rimpasto” in merito ai servizi che ciascuna struttura ospedaliera potrà erogare.
Nel concreto, il 13 marzo la Regione Veneto ha approvato il nuovo Piano Socio Sanitario 2019-2023, che conferma la presenza di 68 ospedali sul territorio, suddivisi in Hub&Spoke, per un totale di 19.800 posti letto complessivi, dei quali 17.852 per acuti e 1.948 nelle strutture intermedie, come ospedali di comunità, hospice e unità riabilitative territoriali. Ma cosa significa modello “Hub & Spoke”? Letteralmente le parole si traducono come “mozzo e raggi”. In sintesi si prevede di concentrare i casi più complessi in un numero limitato di centri (Hub). Questi ultimi restano in ogni caso integrati e strettamente correlati ai centri ospedalieri periferici (Spoke).
L’Ospedale di Chioggia non è stato identificato nemmeno come presidio “Spoke”, così come aveva chiesto il Pd. Per una volta schieramenti politici locali unanimi e d’accordo sulla necessità di tenere “vivi” (se non potenziare) i servizi che l’Ospedale di Chioggia offre ad un bacino di utenza molto significativo, soprattutto considerando la massiccia presenza turistica nella nostra città nei mesi estivi. Sul tema non si è fatta attendere la posizione del sindacato (Cisl – Fp Venezia), che da tempo lamenta tagli generalizzati alle strutture di Dolo, Mirano, Chioggia e la contemporanea “sovrasaturazione” dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre. In particolare lo stesso sindacato denota come nel caso specifico di Chioggia i numeri siano in forte calo, con il numero dei posti letto che passerebbe da 238 a 183. Tutto questo a scapito dei cittadini, potenzialmente invogliati a recarsi su strutture della vicina provincia patavina (2 i primariati tolti alla nostra città) Abbiamo provato a chiedere direttamente ad Alberto Semenzato, consigliere regionale della Lega e membro della Quinta commissione consiliare competente in materia di Sanità, cosa aspettarci per il futuro.
Abbiamo provato a raccogliere le parole di Giuseppe Dal Ben, il direttore generale del Ulss 3 Serenissima e chiaramente investito di autorità decisionale sulla questione. Bocche cucite al momento dalla Direzione Generale dell’ Ulss 3 Serenissima, verrà rilasciata una dichiarazione al nostro giornale, ci è stato detto, solo a bocce ferme; ovvero quando verranno prese decisioni definitive in Commissione Sanità.
Luca Rapacciuolo