mercoledì, 17 Aprile 2024
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Artigianato miranese, mancano i giovani

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Meno del 4 % delle imprese è diretto da under 30

“Una volta che le saracinesche delle attività oggi nelle mani di artigiane e artigiani vicini alla pensione scenderanno per l’ultima volta, che ne sarà dei loro mestieri? Già oggi gli imprenditori delle nostre zone faticano a trovare tra i giovani un carpentiere, un fornaio, una sarta. Come faremo tra qualche anno se non ci sarà nessuno a cui passare il testimone?”.

A lanciare il nuovo allarme è Andrea Dal Corso, funzionario sindacale dell’Associazione Artigiani Piccole Imprese e Professioni del Miranese. “Basti pensare – continua – che al 2018 quasi la metà delle imprese artigiane presenti nel Miranese è riconducibile ad imprenditori tra i 50 e i 69 anni (il 48,24 % di 4.198 aziende). Neanche il 4 % vede al timone giovani con meno di 30 anni. Ragazzi coraggiosi, che con passione ci provano, ma che per una serie di motivi spesso sono costretti a rinunciare: dal 2015 all’anno scorso la perdita di attività guidate da ragazzi tra i 18 e i 29 anni ha sfiorato quota 17 % ed è andato in fumo il 15 % di attività gestite da donne e uomini tra i 30 e i 49 anni mentre resistono, e anzi aumentano, quelle nelle mani di ultra 50enni. È necessario che le nuove generazioni riscoprano l’artigianato, un mondo ormai lontano dai vecchi stereotipi, continuamente in cerca di forza lavoro competente, ma ai loro occhi purtroppo poco appetibile”.

Con questo obiettivo anche per quest’anno scolastico l’Associazione ha promosso nelle scuole medie dei 7 comuni il concorso “Conoscere l’Artigianato: sporchiamoci le mani”, che ha coinvolto oltre 1.300 alunni iscritti alle classi terze di 12 istituti comprensivi. “Abbiamo voluto rinnovare il nostro impegno tra i banchi di scuola – racconta il fabbro Luigi Cervesato – immaginando di piantare un seme con l’auspicio che se ne possano presto raccogliere i frutti. Quello dell’artigianato è un patrimonio di saperi e conoscenze preziosissimo, che non possiamo permetterci di perdere. Ai giovani dico: non l’abbandonate”.

Filippo De Gaspari