Nello scorso numero vi ho parlato della riflessologia plantare e del concetto dei “punti riflessi” su cui tutte le tecniche riflessogene si basano. Oltre ai piedi esistono altre zone sul corpo umano interessate dai cosiddetti punti riflessi, ricordo le mani, i padiglioni auricolari e il viso. È proprio sul viso che la disciplina nota con il nome “DIEN CHAN” agisce. Si tratta di una tecnica vietnamita ideata dal dottor Bùi Quoc Chau e studiata e approfondita dalla sua equipe di medici, ricercatori e agopuntori ed esportata, in questi ultimi trent’anni, in oltre 40 Paesi del mondo.
Come la riflessologia plantare, anche questa è una tecnica olistica che prende in considerazione la persona nella sua unità di mente, spirito e corpo ma soprattutto stimola la capacità del corpo stesso di ritrovare l’equilibrio energetico senza l’utilizzo di medicine (il cui ricorso, al giorno d’oggi, è in molti casi esagerato). Anche questa metodica permette sia il recupero dell’equilibrio energetico sia il mantenimento dello stesso. Il dottor Bùi Quoc Chau e la sua equipe hanno individuato circa 600 punti attivi di riflesso connessi – come nella riflessologia plantare – ai diversi organi del corpo e introducendo, in particolare, il “principio delle parti corrispondenti” e cioè, semplificando al massimo, la corrispondenza tra le zone riflesse del viso con gli organi del corpo.
Come si applica questo trattamento?
È bene dire fin da subito che a differenza della riflessologia plantare la quale raramente è dolorosa, il DIEN CHAN può risultare, in alcuni punti, un po’ doloroso. Si pratica utilizzando degli appositi strumenti che grazie alla loro forma aiutano a individuare il punto da trattare. Il dolore, in ogni caso assolutamente sopportabile, dura al massimo 30 secondi perché questo è il tempo massimo di stimolazione, come insegna il dottor Bùi Quoc Chau, a cui può essere sottoposto ogni singolo punto. Le percezioni sono comunque, in genere, rapide e piacevolissime, e molto spesso generano uno stato di immediato sollievo, benessere e rilassamento. A differenza della riflessologia plantare, dove l’auto-stimolazione risulta difficile anche per un operatore, questa tecnica, una volta acquisite le nozioni basilari, può essere praticata anche in modo autonomo, integrando le prestazioni dell’operatore, per accelerare il raggiungimento dell’obbiettivo prefissato. Infine mi permetto un suggerimento: l’abbinata riflessologia plantare – DIEN CHAN nella stessa seduta dà dei risultati veramente sorprendenti.
Dott.ssa Lorena Bonato
Naturopata – consulenze naturopatiche
Riceve per appuntamento a Camposampiero (Pd) via S.Anna n.4 – tel. 3887292880
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