Alla console con la loro musica hanno fatto ballare e hanno infiammato i pomeriggi e le serate di un’intera generazione. Per i giovani del padovano e del veneziano degli anni Novanta sono stati l’incarnazione dei deejay per antonomasia
A distanza di trentacinque anni il binomio Rame&Trabuio continua la sua leggenda.
Cristiano Trabuio e Giuliano Frizzarin, a cui è rimasto appiccicato il soprannome di “Rame” dopo un tentativo di meches bionde alle allora folte chiome mal riuscita, hanno superato i cinquanta anni ma il loro entusiasmo rimane sempre lo stesso di quando riempivano le discoteche locali dai nomi entrati nella storia come il Medoacus, l’Angelo Rosa, il Mania, il Cosmopol e il Coton Club.
Inventarono un vero e proprio filone di musica dance, quella che loro hanno definito “neo realistica”, all’avanguardia per i tempi.
Cugini di primo grado , Rame&Trabuio hanno iniziato a sperimentare insieme, con un primo rudimentale impianto, nel garage di casa.
Per festeggiare i loro trentacinque anni di sodalizio hanno organizzato un evento gratuito che si è tenuto in centro storico a Piove di Sacco a metà giugno.
“Per celebrare questo importante traguardo abbiamo voluto tornare – raccontano – dove tutto è iniziato nell’estate del 1992 quando un nostro parente, che faceva parte della Pro loco, ci propose di animare una serata. Da quel momento hanno iniziato a chiamarci un po’ tutti. Le feste in piazza negli anni Novanta erano davvero il nostro forte. In quel periodo abbiamo organizzato più di cinquecento eventi. Con noi a festeggiare ci sono stati tanti amici e colleghi, nomi come Fabio Klein, Marco Galli e Roberto Stoppa”.
Negli anni sono diventati anche produttori, continuando ancora oggi a lavorare anche per alcune radio locali. Non li ha fermati nemmeno la crisi del mondo delle discoteche, ormai praticamente scomparse.
La musica li ha sempre accompagnati in parallelo alla loro quotidianità fatta di un lavoro normale e di una famiglia da mandare avanti.
“Il nostro segreto? La passione – rispondono senza esitazione – che è alla base di tutto. Non ci fermeremo, la nostra intenzione è continuare a mixare e suonare per almeno altri dieci, quindici anni”.
Alessandro Cesarato
>ale.cesarato@gmail.com<