martedì, 19 Marzo 2024
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Razzismo: Regione Veneto rifinanzia laboratori nelle scuole e iniziative territoriali antidiscriminazione

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Violenza, diritto allo studio e al lavoro negato, mancanza d’istruzione: sono queste le basi su cui si fonda la discriminazione delle donne nel mondo. A partire dalle 25mila donne italiane che, ogni anno, lasciano il lavoro per un figlio e in 5,5 milioni rinunciano alla maternità, fino alle donne immigrate, discriminate a causa di sesso, razza, etnia, appartenenza a una casta o a una classe sociale, orientamento sessuale, malattie.

 

Ed è proprio contro questi problemi sono stati promossi laboratori e incontri formativi nelle scuole e percorsi rivolte alle donne, per creare reti territoriali al femminile, che coinvolgano italiane e immigrate.

 

Sono le due iniziative che la Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore ai flussi migratori Manuela Lanzarin, ha dato come obiettivo quest’anno all’Osservatorio regionale antidiscriminazione. Lo stanziamento regionale per dare continuità alle attività dell’Osservatorio e alla rete territoriale delle ‘antenne’ antidiscriminazione ammonta a 100 mila euro. Altri 50 mila euro sono previsti per ampliare le attività di mediazione linguistico culturale, in particolare nelle scuole, nei Comuni, nelle aziende sanitarie locali e nelle Questure e Prefetture del Veneto.

L’Osservatorio, istituito nel 2014, sostenuto dai fondi Fami (Fondo asilo, migrazione e integrazione) e gestito da Veneto Lavoro, ha realizzato sinora 87 laboratori nelle scuole del Veneto per prevenire e contrastare razzismi e discriminazioni su base etnica o razziale, e 18 interventi specifici rivolti alle donne (laboratori da 50 ore ciascuno) per prevenire l’isolamento sociale a cui vanno spesso incontro le donne immigrate.

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