venerdì, 29 Marzo 2024
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Ambiente: scatta il piano anti puzza a Este

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Il sindaco Gallana e l’assessore Gobbo incontrano Arpav, Uls 6 e Polizia locale per concordare i nuovi interventi e testare l’efficacia delle iniziative adottate negli ultimi anni per risolvere un problema sentito

Puzze e odori sono all’ordine nel giorno nell’agenda politica comunale. E, prima ancora, tra le principali lamentele dei residenti atestini. A fine agosto, il sindaco Roberta Gallana e l’assessore Sergio Gobbo hanno incontrato polizia locale, Arpav e Usl 6 al fine di concordare un piano anti-odori per tutto il territorio estense e per valutare l’efficacia delle iniziative adottate negli ultimi anni dal Comune. I fattori che concorrono a determinare un effettivo problema di odori sono molti: “La compresenza di numerose attività potenzialmente odorigene, l’impianto e la discarica Sesa, l’alta densità di allevamenti avicoli, il mangimificio Veronesi ai quali si aggiunge l’annoso problema della viabilità su via Padana Inferiore, dove transitano 17.000 veicoli al giorno, compreso il traffico pesante relativo a industrie, allevamenti, stabilimenti Marcegaglia – spiegano dal Comune – La premessa fondamentale è che non sono emerse evidenze di salute pubblica dall’indagine epidemiologica estesa fino al 2016 su richiesta dei Comuni di Este e Ospedaletto. Le patologie rilevate corrispondono alla media veneta e nazionale”.

Il Comune ha confermato di portare avanti l’indagine sensoriale “Field Inspection” dell’Università di Udine dedicata all’impianto Sesa (a fine agosto, ad esempio, due episodi di intensi odori sono stati attribuiti a questa attività) e l’indagine oggettiva con radielli (un particolare rilevatore di inquinamento) da parte di Arpav. “Tra le attività poste in essere dall’amministrazione comunale c’è la campagna di controlli effettuata dalla polizia locale che esegue verifiche puntuali sul territorio, in particolar modo nei luoghi e nelle aree in cui insistono impianti potenzialmente odorigeni. Questo lavoro condiviso ha riscontrato la presenza di odori di varia natura provenienti dalle lavorazioni agronomiche del territorio, soprattutto in questo periodo, nonché dagli allevamenti e dall’impianto Sesa”.

E ancora: “Nel tavolo si è discusso del monitoraggio svolto anche negli allevamenti (sono state controllate 18 aziende nel 2018, ndr) nei quali sono stati riscontrati in alcuni casi odori anche fuori dal perimetro e quindi si sono fatte delle prescrizioni rendendosi conto comunque che dove sono presenti allevamenti con immobili vecchi l’opera di mitigazione risulta sempre molto difficile data la necessità di investimenti importanti per la riqualificazione degli stessi”.

Nicola Cesaro