venerdì, 29 Marzo 2024
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Il trasporto che verrà: dinamicità per lo sviluppo sociale ed economico di Rovigo

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Presentato a Rovigo il Piano Regionale dei Trasporti 2030. Questa prima fase di consultazione è finalizzata a raccogliere osservazioni e suggerimenti da parte degli attori locali al fine di valutare, ed eventualmente integrare, i contenuti del Piano. Nella sala consigliare provinciale di Palazzo Celio erano presenti, oltre al presidente della Provincia Ivan Dall’Ara, l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Infrastrutture e Trasporti Elisa De Berti, supportata nell’aspetto tecnico da Giuseppe Fasiol e Mauro Menegazzo.

In sala presenti, oltre ad alcuni sindaci e assessori comunali del territorio, l’assessore regionale Cristiano Corazzari, i consiglieri regionali Graziano Azzalin e Patrizia Bartelle. La ragione del nuovo Piano regionale dei trasporti è, oltre alla non certo aggiornata versione precedente risalente agli anni Novanta, che il sistema della mobilità e della logistica del Veneto devono sostenere lo sviluppo sociale ed economico delle regione nei prossimi anni. Cambiamenti territoriali, infrastrutturali e socio demografici più lenti e cambiamenti della produzione, dei mercati e delle tecnologie molto più rapidi. Per questi motivi è necessario impostare un nuovo processo di pianificazione della mobilità e della logistica inteso come un processo di decisioni pubbliche dinamiche e partecipate, in grado di identificare i fabbisogni della regione, decidere e realizzare gli interventi infrastrutturali sulla base di progetti di fattibilità tecnico economica solidi, orientare comportamenti dei diversi livelli istituzionali, attuare politiche di incentivazione e promozioni delle innovazioni tecnologiche e della mobilità, monitorare costantemente le trasformazioni e gli effetti delle decisioni prese.

“Un nuovo Piano, dove la parola d’ordine è dinamicità – ha sottolineato l’assessore regionale Elisa De Berti – La politica dei trasporti che la Regione intende proseguire è declinata nel Piano in otto obiettivi: il primo è connettere il Veneto ai mercati nazionali e internazionali per la crescita sostenibile dell’economia regionale; il secondo è potenziare la mobilità regionale per un Veneto di cittadini equamente connessi; il terzo è promuovere la mobilità per il consolidamento e lo sviluppo del turismo in Veneto; il quarto è sviluppare un sistema di trasporti orientato alla tutela dell’ambiente e del territorio; il quinto è accrescere funzionalità e sicurezza delle infrastrutture e dei servizi di trasporto; il sesto è promuovere il Veneto come laboratorio per le nuove tecnologie e paradigmi di mobilità; il settimo è completare ed efficientare la spesa per i trasporti e mobilitare i capitali privati; l’ottavo è sviluppare una governance integrata alla mobilità regionale”.

Ci saranno investimenti in alcuni punti della nostra provincia, con la velocizzazione della linea Mestre-Adria, il potenziamento della linea Legnago-Rovigo e l’annosa questione del trasporto pubblico territoriale. In Polesine ogni abitante compie un media di 13 viaggi annuali, Padova si attesta su una media di 47, mentre la media regionale è di 87.

Marco Scarazzatti