Una storia tra fede e tradizione ma anche un pizzico di mistero. Gli anziani ricordano che ci si riuniva attorno al capitello che lo conteneva, poi alcuni anni fa è scomparso fino a quando casualmente è tornato alla luce
Nuova vita per il crocifisso di via Fossolo a Correzzola, riconsegnato al culto popolare dopo decenni di oblio. Una storia di fede, tra tradizione e anche un pizzico di immancabile mistero, in uno scorcio di campagna che riscopre così il proprio passato ai più ormai inevitabilmente sconosciuto. Nelle rimembranze infantili dei più anziani del paese questo crocefisso già vegliava sulla borgata e attorno la gente del posto si radunava per la recita del rosario nei periodi mariani. Poi, improvvisamente, era scomparso, insieme ai ruderi del capitello e del caseggiato rurale che lo accoglievano, finendo per un tempo infinito nel buio di una qualche cantina dimenticata e polverosa. Qualche tempo fa, così come era scomparso, il crocefisso è ritornato alla luce e il suo destino è stato messo nelle mani della famiglia di Antonio Agostini, gente che in via Fossolo ci abita da sempre.
Gli Agostini non ci hanno pensato due volte a farlo restaurare e a costruire, nell’aia della loro azienda agricola, un nuovo capitello dove riporlo in maniera adeguata e dove tutti lo potessero nuovamente ammirare e pregare. Pesantissimo, il crocifisso è costruito con una qualche lega metallica non bene ancora definita, neppure da chi lo ha restaurato. L’aurea di mistero è data però dal fatto che nessuno sa quando e come sia arrivato in paese. Al momento ci sono solo suggestive ipotesi, anche se gli appassionati di storia locale si sono già messi al lavoro per trovare delle risposte. La più plausibile al momento è quella legata proprio alla storia di questa piccola borgata sorta a ridosso del Bacchiglione. Qui, a partire dal XVII secolo era posizionato un cosiddetto porto “pedocco”, un punto di controllo per il pagamento del pedaggio per le imbarcazioni cariche di merci che navigavano il fiume per raggiungere Chioggia. Potrebbe essere stato perso o scaricato in acqua da qualche barca per poi essere riemerso con gli scavi che hanno interessato proprio l’alveolo del Bacchiglione nella seconda metà dell’800.
A giugno i fedeli della zona si sono ritrovati proprio in via Fossolo per un momento comunitario. Dopo una piccola processione, i sacerdoti della locale unità pastorale hanno celebrato la messa e benedetto il capitello dove è stato posto il Cristo in croce.
Alessandro Cesarato