martedì, 19 Marzo 2024
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Morgano: l’attività di caccia causa troppi spari a ridosso delle case

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I cacciatori si posizionano troppo vicini alle abitazioni e alla ciclopedonale: così facendo i residenti temono per la loro incolumità

Spari a ridosso della pista ciclopedonale TrevisoOstiglia. I residenti non ne possono più. Ormai sanno che nel periodo della caccia devono stare attenti a come muoversi: anche andare a correre lungo il percorso dell’ex ferrovia viene considerato pericoloso. Alcuni colpi di fucile sono stati esplosi ad appena 20 metri dalla pista ciclopedonale, che è una delle più note del triveneto, e anche oltre.

Stesso discorso per quanto riguarda la distanza dalle prime case tra Morgano e Badoere. “Ho paura ad andare a camminare per i sentieri verso il Sile tra Badoere e Morgano”, dice un residente. A preoccupare c’è anche la nebbia che non consente una grande visibilità. Si teme che ci possa essere un incidente, che un cacciatore possa puntare il proprio fucile nella direzione sbagliata. Nelle ultime settimane ha preso forma una vera e propria pioggia di segnalazioni, che invade anche i social network.

“Ho provato ad andare a parlare con i cacciatori che si aggiravano fin dentro al mio cortile – racconta una signora – ma mi hanno risposto che possono farlo e che, comunque, non sparano a quella distanza”. “Me ne sono andata – aggiunge – e dopo pochi minuti ho sentito tre colpi di fila sparati a pochi metri dalla mia abitazione. E’ una presa in giro”. Controllare è una missione quasi impossibile: il primis perché servirebbe un dispiegamento di forze notevole in mezzo ai campi e poi perché bisogna beccare l’attimo esatto in cui viene esploso il colpo di fucile.

Come se non bastasse, in questo periodo sono aumentati anche i furti nelle abitazioni. Le più esposte, stando agli episodi, sono proprio quelle che si trovano nell’area della TrevisoOstiglia, dalla stessa via Ostiglia a Morgano fino a via Bosco, il quadrante delle Ongarie, via Zeriolo e via Sant’Ambrogio a Badoere. Sembra che ci sia una banda di ladri che si muove di notte sfruttando il riparo garantito dalla Treviso-Ostiglia e dalla sua vegetazione. La geografia dei furti induce a pensare che gli spostamenti avvengano proprio sull’asse della pista ciclopedonale, magari in bicicletta, dato che non sono stati segnalati movimenti sospetti di vetture o di altri mezzi nelle vicinanze. I ladri hanno messo a segno i colpi quando hanno trovato le finestre delle case aperte, o comunque quando intrufolarsi non è stato così complicato. Qualcuno suggerisce di installare delle telecamere all’altezza dei varchi della TrevisoOstiglia, in modo da inquadrare chi si sposta nel cuore della notte. Potrebbe essere un primo passo.

Mauro Favaro

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