giovedì, 28 Marzo 2024
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Marcato: “Mi ricandido in Regione con un obiettivo: l’autonomia”

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Intervista a Roberto Marcato, Lega Nord

Uno degli oggetti a cui è più legato è una foto. Risale al 1976, è in bianco nero. Ritrae un gruppo di adulti e alcuni bambini. Due di loro portano l’inconfondibile cappello da alpino. Il primo a sinistra è Roberto Marcato, leghista della prima ora, oggi assessore regionale allo Sviluppo economico ed energia (ma anche ricerca e innovazione, imprenditoria femminile e giovanile). Per il 50esimo anniversario del gruppo Alpini di Piombino Dese, comune dov’è nato e vive, le locali penne nere gli hanno fatto una sorpresa e gli hanno regalato proprio quella vecchia foto, bella incorniciata.

“È stata una grande emozione – afferma –. Gli Alpini mi hanno fatto dono di questa immagine in cui con la mamma, le zie e il mitico nonno alpino partecipavo con tanto di penna nera d’ordinanza a un raduno. Sono molto legato alle penne nere. Mi riconosco nello spirito di sacrificio, nell’abitudine a stringere i denti, fare fatica, scalare le montagne più alte e impervie, a non aver paura anche nel bel mezzo della tormenta o quando si tratta di dare una mano, com’è accaduto una anno fa, nella ricostruzione del dopo tempesta Vaia”.

Marcato, il simbolo degli Alpini è anche …l’asino.

“Ci sta pure lui. L’asino è un animale bistrattato, per nulla considerato, eppure fa il lavoro che nessuno fa, a testa bassa, senza lamentarsi, tiene pulito, fa ordine ed è un animale …da compagnia”.

Regionali 2020: candidatura scontata?

“Mi ricandido e con grande convinzione. A onor di cronaca, ho rinunciato volontariamente al Senato e a Bruxelles per stare in Veneto. Ho scelto la mia regione per stare a fianco dei Veneti. Nel mio cuore ci sono stampati i colori della bandiera marciana. Impossibile scalfirli anche solo di striscio”.

Quale sarà il suo cavallo di battaglia?

“Autonomia, autonomia, autonomia. E non solo perché lo dicono Marcato e il presidente Zaia, ma perché la chiedono a gran voce i Veneti che non dimenticano quanto accaduto al governo su tale questione. L’autonomia, comunque, non è solo una questione veneta. Io sono convinto che sarebbe la vera spending review”.

Vale a dire?

“Metterebbe, finalmente, i conti in ordine a partire dai costi standard. Qualche esempio? Se il pasto ospedaliero da noi costa 6 euro dovrebbe costare altrettanto nel resto d’Italia. Invece, ci sono realtà in cui si arriva a 30-35-40 euro. Mi chiedo: cosa danno da mangiare agli ospedalizzati? Forse caviale e champagne? Tutti i governi che ci hanno provato, e pure i commissari delegati alla spending review, hanno finito per dimettersi. Ripetono, tutti, la stessa motivazione: “Abbiamo fatto lo studio, ma non c’è la volontà politica”. Se continuiamo a lasciare al singolo ministro, al singolo parlamentare, al singolo presidente del consiglio fare tagli, dal momento che questi sono impopolari e il coraggio non è esattamente la caratteristica dei nostri politici, non ci arriveremo mai”.

Assessore, la Lega ci metterà il “fisico” anche nella campagna per le Regionali?

“C’è una frase che mi ripetono tutti, ovunque io vada: “Marcato, non mollare”. Questo dà speranza, siamo un punto di riferimento per tanta gente. Certo, ci metto il fisico e il fisico non mi manca. Sono da sempre un uomo di popolo. La gente mi abbraccia, mi stringe le mani, vuole i selfie. E non parlo solo di signore dell’età di mia madre o di pensionati, ma anche di ragazzi di quindici anni”.

Come se lo spiega?

“Per un leghista non essere sul territorio è una contraddizione in termini. Noi siamo esattamente quello che si vede: piazze piene, contatto diretto, socialità, dialogo, presenza su tutto il territorio, piccoli paesi inclusi. Per noi il territorio è la gente. Il motivo? La Lega è l’unico partito rivoluzionario. E rivoluzione e dissenso al sistema sono elementi assolutamente giovanili. Anche nel linguaggio il leghista tipico quando parla toglie, va al nocciolo. A un sedicenne, insomma, non puoi metterti a parlare di convergenze parallele”.

Un sogno nel cassetto?

“L’autonomia e, da assessore all’economia, che il Veneto ritorni, quanto prima, ai dati di Pil e occupazione del pre-crisi 2008”. Ni.Ma.

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