martedì, 19 Marzo 2024
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Aeroporto di Quinto, insediata la commissione per la valutazione dell’impatto

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Stop al piano di sviluppo dell’aeroporto Canova

Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, quota Movimento 5 Stelle, ha rispedito indietro il progetto dopo le ultime osservazioni arrivate dal comitato di cittadini contro l’ampliamento dello scalo. Adesso si riparte dalla nuova commissione per la valutazione dell’impatto ambientale, appena nominata, nonostante il doppio via libera tecnico che il progetto da 53 milioni, studiato per arrivare a 22.500 movimenti all’anno, aveva già ottenuto dalla vecchia commissione e dal ministero dei Beni culturali. Una doccia gelata per Save/AerTre, società di gestione del Canova. Mauro Dal Zilio, vicesindaco di Quinto, ha chiesto un incontro urgente con il ministro per fare chiarezza.

Durissimo il governatore Luca Zaia: “Quello che sta accadendo è a dir poco imbarazzante, se non proprio raccapricciante – ha detto –: il dossier dell’aeroporto attendeva una decisione da parte del ministero. Niente. Si resta sospesi e in attesa. Non essendoci stato un pronunciamento, non si può nemmeno far ricorso. Un no avrebbe almeno qualificato il centro decisionale come un centro che comunque qualcosa ha deciso. Invece si procrastina tutto. Siamo davanti a gente che governa il Paese tenendo sotto la scrivania la valigia pronta per tornare a casa. Non decidono niente. Mettendo tutti, allo stesso tempo, nelle condizioni di non poter far nulla. E guarda caso c’è sempre lo zampino dei grillini”.

Il sindaco di Treviso, Mario Conte, ha stimato che il mancato via libera al master plan porterà a una perdita di 150 milioni. I pentastellati, però, fanno quadrato: “Il ministro ha dimostrato molta più attenzione per la salute e la sicurezza dei cittadini di quanta ne dimostrino tanti rappresentanti che in quel territorio sono stati eletti – tirano le fila i parlamentari e i consiglieri regionali veneti dei 5 Stelle – quest’anno il Canova arriverà a quota 25mila movimenti, nonostante vi sia un limite di 16.300. È nostro dovere vigilare affinché l’aumento dei voli o qualsiasi altra attività economica non si presti a forme di baratto o ricatto nei confronti della salute e della sicurezza”.

Mauro Favaro

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