mercoledì, 24 Aprile 2024
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Capelli bianchi? Ecco perché lo stress conta (eccome!)

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I capelli bianchi sono uno dei “nemici” più tenaci e più temuti da parte di tutte le donne. E, come ben ci rammentano gli esperti di www.benesseredonna.com, uno dei più noti siti web dedicati al wellness femminile, sono numerosi gli elementi che potrebbero entrare in gioco quando si parla di capelli bianchi, oltre all’avanzare dell’età.

Il ruolo dello stress

A conferma di ciò, non possiamo non accennare, oggi, al fatto che una recente ricerca avrebbe scoperto il perché lo stress fa diventare bianchi i capelli, e un potenziale modo per evitare che ciò accada senza dover stressare la chioma con la tinta.

Negli esperimenti effettuati sui topi, infatti, gli scienziati hanno osservato come le cellule staminali che controllano il colore della pelle e dei capelli si siano danneggiate dopo un intenso periodo di stress, tanto che i topi con la pelliccia scura sono diventati completamente bianchi in poche settimane.

Partendo da tale evidenza, un team di ricercatori statunitensi e brasiliani hanno dichiarato di avere l’intenzione di esplorare ulteriormente questa strada, per sviluppare un farmaco che possa prevenire la perdita di colore dei capelli dall’invecchiamento.

La ricerca sottolinea infatti come uomini e donne possono avere i propri capelli grigi in qualsiasi momento a partire dalla metà dei 30 anni, con la tempistica del cambiamento di colore dei capelli dei genitori che fornisce la maggior parte degli indizi su quando questa evoluzione possa accadere.

Ora, sebbene questo fenomeno sia dovuto principalmente al processo naturale di invecchiamento e ai geni, anche lo stress può giocare un ruolo importante.

Il rapporto causa – effetto

I ricercatori che hanno condotto lo studio, pubblicato sulla rivista Nature e provenienti dalle Università di San Paolo e Harvard, credevano che gli effetti di quanto sopra fossero legati alle cellule staminali dei melanociti, che producono melanina e sono responsabili del colore dei capelli e della pelle.

Ebbene, mentre conducevano esperimenti sui topi, si sono imbattuti in prove di questa ipotesi.

“Sappiamo con certezza che lo stress è responsabile di questo specifico cambiamento della pelle e dei capelli, e di come funziona“, ha affermato Ya-Cieh Hsu, autore della ricerca dell’Università di Harvard, aggiungendo che “il danno è permanente”.

Il dolore indotto nei topi ha infatti innescato il rilascio di adrenalina e cortisolo, facendo battere più velocemente il cuore e facendo aumentare la pressione sanguigna, colpendo il sistema nervoso e causando stress acuto. Questo processo ha poi accelerato l’esaurimento delle cellule staminali che producevano melanina nei follicoli piliferi.

“Mi aspettavo che lo stress fosse negativo per il corpo”, ha detto Hsu, “ma l’impatto dannoso dello stress che abbiamo scoperto è andato al di là di quello che immaginavamo. “Dopo pochi giorni, tutte le cellule staminali che rigenerano i pigmenti sono andate perse. Una volta scomparse, non è stato più possibile rigenerare i pigmenti, suggerendo che il danno è permanente”.

Quindi, confrontando i geni dei topi che hanno sofferto il dolore con altri topi, hanno potuto identificare la proteina coinvolta nel causare danni alle cellule staminali da stress. Quando questa proteina – la chinasi ciclo-dipendente (CDK) –viene soppressa, il trattamento impedisce un cambiamento nel colore della pelliccia. Uno spunto che lascia la porta aperta agli scienziati per aiutare a ritardare l’insorgenza dei peli grigi prendendo di mira il CDK con un farmaco.

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