Il neo eletto Simone Mori invita la politica a collaborare per ridare serenità a un’istituzione del territorio

Nelle scorse settimane si è insediato il nuovo Consiglio di amministrazione del Centro servizi anziani di Adria.
Con la prima riunione è ufficialmente iniziato il mandato del neo presidente Simone Mori, che ci ha tenuto a sottolineare la propria visione di “confronto e condivisione”: “In questi ultimi due anni abbiamo letto e ascoltato tante cose, soprattutto negli ultimi mesi, ma non ci sentiamo di prendere posizioni senza aver prima parlato con tutti gli attori che vivono la nostra casa di riposo.
Presto proporremo un incontro con le maestranze per creare quel dialogo che da troppo tempo manca, per questo chiedo uno sforzo, ovvero di mettere da parte di tutti le spinosità che hanno scritto la storia degli ultimi due anni di vita del Csa, come testimoniano le bandiere sindacali fuori esposte, che auspichiamo possano essere ritirate quanto prima, attraverso il dialogo come a nostro avviso ci deve essere”. Le prime questioni che saranno affrontate riguardano il conseguimento entro febbraio 2022 del Certificato Prevenzione Incendi (Cpi) e di conseguenza gli inevitabili problemi dell’impatto dei lavori nei confronti degli ospiti della struttura.
Sarà poi “nostra cura anche programmare un percorso con i familiari e gli ospiti stessi per far si continuare un dialogo tra il cda nella figura di Graziella Braghin e gli stessi, attraverso l’introduzione di un appuntamento settimanale in cui i familiari possono dialogare con chi poi è all’interno del consiglio di amministrazione. Ripristineremo l’utilizzo di una bacheca per le comunicazioni del futuro comitato dei familiari, una volta approvato un nuovo regolamento dei familiari” continua Mori.
Infine il presidente si è voluto rivolgere alla politica tutta, alla quale ha chiesto “di aprire una fase propositiva nei confronti di questo ente, che è patrimonio dell’intera città, patrimonio che non ha bisogno di bandiere o medaglie da appuntarsi, ma ha bisogno di collaborazione reciproca. Ridiamo serenità a un’istituzione che costituisce il patrimonio storico di questa città”.
Chiara Tomao