Sono state coinvolte le classi quarte e quinte delle elementari, e l’associazione “Oltre il muro” di Pietro Martire
Saranno gli alunni delle scuole a disegnare i cartelli da affiggere sotto i segnali stradali, per rafforzare il messaggio contro l’utilizzo abusivo dei park disabili. E’ una delle novità, presto visibili a tutti, dell’iniziativa volta a rendere Mirano una città più inclusiva.
Un percorso iniziato lo scorso anno attraverso l’approvazione del Peba, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche e che adesso punta a sensibilizzare tutti i cittadini. Testimonial d’eccezione Pietro Martire e la sua associazione “Oltre il Muro”, che già aveva “guidato” in centro storico “La Skarrozzata”, accompagnando amministratori e tecnici comunali in carrozzina a scoprire i muri insormontabili (da abbattere) in città.
Martire ha incontrato a scuola i ragazzi delle quarte e quinte di Mirano, raccontando la sua storia, il “primo ed il secondo tempo”, come piace definirlo a lui. Negli incontri con le classi, ha risposto a tutte le domande dei ragazzi, mostrandogli cosa vuol dire andare “al di là della disabilità e di come si può affrontare la vita a testa alta”, ma anche raccontando i valori dello sport e di come questo aspetto sia fondamentale quando parliamo di inclusione e di rispetto per l’altro.
Agli alunni è stato chiesto poi di realizzare un disegno, un fumetto o una frase sul tema dei parcheggi per disabili: in primavera i lavori più persuasivi per gli automobilisti diventeranno pannelli stradali, posizionati sotto i cartelli presenti in comune che indicano un parcheggio riservato a disabili.
“Attraverso questo progetto – spiega Martire – vogliamo promuovere nei giovani i valori su cui si fonda la convivenza civile, contribuendo alla conoscenza dei problemi legati alla disabilità e sensibilizzando, in particolare, sull’uso dei parcheggi”.
“Ringraziamo Pietro per il progetto – hanno aggiunto l’assessore alla Scuola Anna Gnata e la consigliera delegata al progetto Elena Spolaore – ma anche le dirigenti scolastiche e gli insegnanti per averci creduto, perché per andare “oltre il muro” e rendere la nostra città più inclusiva, ci vogliono tante piccole azioni e la collaborazione di tutti e come abbiamo avuto modo di dire molte volte: siamo tutti pezzi dello stesso puzzle”.
Filippo De Gaspari