venerdì, 29 Marzo 2024
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Terraglione: Vigodazere raggiunge l’intesa con la Provincia

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Investimento da 300 mila euro per ampliare lo spazio di manovra e smorzare la velocità del traffico

Terraglione: nuovi lavori

Scomparirà un altro pericoloso punto nero nella viabilità comunale grazie a un progetto condiviso da Comune e Provincia. La giunta ha dato il via libera al progetto di fattibilità per la costruzione della grande rotatoria alla confluenza fra la strada provinciale per Terraglione e via Artigianato. La rotonda era da tempo attesa dagli operatori della zona oltre che dai residenti nella frazione per porre fine a una circolazione pericolosa, legata all’innesto dei mezzi pesanti diretti dalla strada provinciale alla zona artigianale. Oggi il traffico in quel punto è regolato da tre spartitraffico, risultati però insufficienti a regolare il flusso dei mezzi pesanti.

“L’intesa raggiunta con la Provincia – spiega il sindaco, Adolfo Zordan – permetterà la costruzione di una rotatoria che, oltre a “smorzare” la velocità dei veicoli diretti da Terraglione a Tavo, consentirà ampio spazio di manovra per i mezzi delle aziende impegnati a entrare e uscire dalla zona artigianale”. L’opera ha un costo di circa 300 mila euro, di cui un terzo per spese di progettazione e due terzi per lavori. Un possibile contributo potrà essere erogato dalla Provincia, alla quale il Comune sottoporrà a breve la richiesta. La rotonda è già stata inserita nella programmazione triennale delle opere con corsia di priorità per l’anno 2020.

Ad assicurare che non ci saranno intoppi nella costruzione della struttura è l’assenza di procedure di esproprio, dal momento che tutta l’area “Associazioni in luce” grazie al calendario interessata ai lavori appartiene alla Provincia. “L’opera – aggiunge l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto Zanovello – costituisce il terzo polo di regolazione del traffico realizzato a nella frazione, ma un ulteriore sviluppo potrà essere costituito dalla sistemazione dell’innesto fra la provinciale per Terraglione e Tavo, anch’esso facilitato dall’assenza di procedure di esproprio, visto che tutto l’ambito interessato ricade sotto la proprietà di Palazzo S. Stefano”.

Nicoletta Masetto

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