venerdì, 29 Marzo 2024
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Coronavirus, a Rovigo polemiche per il mercato

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Cittadini di Rovigo in polemica a causa del mercato cittadino svoltosi regolarmente nonostante l’emergenza Coronavirus

Mercato
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Non sono mancate le polemiche sui canali social e non, da parte di numerosi cittadini di Rovigo, circa il fatto che quest’oggi il mercato settimanale sia stato fatto ugualmente, nonostante le stringenti misure prese dal Governo su tutta Italia.

E così l’appuntamento fisso del martedì mattina, con il mercato su Corso del Popolo, si è tenuto regolarmente, non senza gli agenti della polizia locale.

Questo perchè il mercato settimanale, non è disciplinato nelle prescrizioni contenute nel decreto della Presidenza del consiglio dei ministri.

L’attività di mercato è infatti equiparata a quella di supermercato: dunque non soggetta a restrizioni. Sono scattati questa mattina i controlli, per quanto riguarda l’emergenza sanitaria da Coronavirus.

Rovigo, i controlli della Polizia per energenza Coronavirus:

Alla stazione ferroviaria rodigina, la polizia ha effettuato i controlli previsti dalla nuova stringente normativa, che impone di evitare spostamenti non urgenti o legati al lavoro. Nella frazione di Boara Polesine, ambulatorio medico chiuso fino a sanificazione avvenuta.

Su un foglio di carta, scritto a pennarello, che campeggia fuori dallo studio medico di Boara, dove visitano i medici di base Roberto Turrini e Rita Pia Ceresatto, i pazienti vengono avvisati che la sosta in sala d’attesa comporta il rischio di infezione.

La scorsa settimana si era presentato un 82enne che, poi, si è scoperto essere positivo al Coronavirus. Per fortuna nello studio medico del capoluogo, al momento del suo arrivo, non c’era alcun altro paziente in attesa, e il medico che l’ha visitato ha effettuato il tampone, risultato negativo.

Comunque la scelta dei medici è stata quella di sanificare l’ambulatorio. Sarà riaperto quanto prima.

L’82enne, che è ancora ricoverato in ospedale a Rovigo, aveva contratto il virus durante una serata di ballo a Ferrara, e la sua presenza in una palestra del capoluogo, ne aveva causato la chiusura per la sanificazione, con isolamento domiciliare per buona parte dell’utenza.

Marco Scarazzatti