martedì, 19 Marzo 2024
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Coronavirus e blocco spostamenti, si può andare dal dentista?

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Nell’emergenza Coronavirus una delle domande più frequenti in queste ore è: posso andare dal dentista?

Una visita dal dentista

I provvedimenti stringenti previsti nel decreto dell’8 marzo e riguardanti la Lombardia e altre 14 province del Centro-Nord sono estesi a tutte le Regioni italiane.

Fino al 3 aprile i movimenti dovranno essere limitati e le distanze dovranno essere garantitedi almeno un metro. Chi ha 37,5 di febbre deve restare a casa, chi è in quarantena ha il divieto assoluto di uscire. Alla luce del nuovo decreto #iorestoacasa, la Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp) ha emanato un comunicato in cui invita i cittadini a recarsi dal dentista solo per necessità non rinviabili.

Dal momento che la saliva è uno dei principali veicoli di trasmissione del virus, è necessario limitare gli accessi alle cure odontoiatriche per ridurre la possibilità di contagio.

Solo in presenza di dolori acuti, infezioni, traumi – quindi di condizioni cliniche di urgenza – si invita a contattare il proprio dentista per stabilire con lui la modalità di accesso alle cure.

Qual è il protocollo che uno studio dentistico deve attuare per prevenire l’infezione da Coronavirus, in aggiunta alle consuete procedure già normalmente adottate negli studi?

Lo abbiamo chiesto alla dott. Enrico de Lorenzi, odontoiatra.

Oltre alle raccomandazioni indicate del Ministero della Salute che ognuno di noi deve seguire:

  • lavarsi le mani spesso e accuratamente con acqua e sapone per almeno 60 secondi;
  • evitare il contatto ravvicinato con persone;
  • evitare luoghi affollati;
  • evitare abbracci e strette di mano;
  • mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro;
  • non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
  • coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
  • pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
  • usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si assiste persone malate;

E’ importante che anche gli studi medici facciano la loro parte per contenere il contagio da Coronavirus. In che modo? Potenziando il protocollo solito con manovre di prevenzione più incisive.

La prevenzione inizia dal paziente

La prevenzione comincia dal momento in cui il paziente chiama per fissare un appuntamento. Il team odontoiatrico ed i pazienti sottoposti a cure dentali sono esposti a microrganismi patogeni, inclusi virus e batteri che infettano la cavità orale e il tratto respiratorio. Un breve decalogo da rispettare con rigore è importante per prevenire la diffusione del nuovo Coronavirus nello studio odontoiatrico. È ovviamente di fondamentale importanza lo screening del paziente. Ad ogni richiesta di appuntamento verrà effettuata un’intervista ad hoc (viaggi, febbre, difficoltà respiratorie, tosse) per valutare se prendere in carico il paziente oppure posticipare l’appuntamento. La policy del mio studio prevede che in sala d’attesa non ci sia nessuno, i pazienti con patologie sono rimandati attualmente ad un mese, e i controlli periodici stanno subendo uno slittamento ad un mese.

 La sanificazione dello studio odontoiatrico

Tutto ció che puó trattenere particelle e germi va riposto nei cassetti. L’utilizzo dei disinfettanti specifici nello studio odontoiatrico risulta essere fondamentale nella prevenzione. Nella pratica quotidiana, nello studio dentistico vengono attuate tutte quelle procedure che proteggono gli operatori ed i pazienti da infezioni crociate. Per fronteggiare i Coronavirus bisogna peró adottare misure più drastiche. È dimostrato infatti che questi virus possono persistere sulle superfici dalle 2 ore a 9 giorni a seconda delle condizioni ambientali. È fondamentale fare attenzione soprattutto alla detersione di tutte le superfici fino a 80 cm dalla bocca del paziente. Al termine della terapia odontoiatrica, areare i locali per almeno 15 minuti (tempo di permanenza degli aerosol), sanificare le superfici ed indossare camici e dispositivi monouso ex novo.

L’utilizzo dei DPI

L’utilizzo delle mascherine FFP2 e FFP3, ad oggi di difficile reperimento, è indicato nelle zone rosse o quando dobbiamo trattare un paziente sospetto. Allo stato attuale negli studi odontoiatrici utilizziamo mascherine ben adese, occhiali e visor, cuffiette, camici monouso e calzari. Anche la norma di utilizzare i doppi guanti ha una sua validità. A mio avviso l’utilizzo delle mascherine, in questa fase di emergenza, dovrebbe essere esteso a tutti, anche a chi non è malato, per evitare la trasmissione di goccioline di saliva, principale veicolo di trasmissione del virus.

Il trattamento

Durante il trattamento odontoiatrico, per la sicurezza del personale e dell’operatore è fondamentale avere sotto controllo gli aerosol e gli schizzi generati. Le seguenti procedure sono appropriate come precauzioni universali ogni volta che viene prodotto un aerosol:

  • risciacquo pre-procedurale al paziente con collutorio antisettico;
  • utilizzo della diga di gomma ove possibile;
  • utilizzo della doppia aspirazione (con aspiratore chirurgico ad alto volume) negli interventi che producono aerosol;
  • l’uso di un evacuatore ad alto volume ha dimostrato di ridurre di oltre il 90% la contaminazione derivante dal sito operativo”Dottor Enrico De Lorenzi Direttore sanitario ambulatorio odontoiatrico R.I.D.O. a Mirano Srl, Tel. 041.5703848
    www.ridomirano.it