venerdì, 29 Marzo 2024
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Benedetta Favaro, 15 anni, e l’importanza del dono

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Quando era una bambina Benedetta Favaro si è ammalata di leucemia linfoblastica acuta. Grazie al sangue donato è sopravvissuta e ora è testimonial Avis

Benedetta Favaro testimonial Avis
Benedetta Favaro testimonial Avis

“Sono Benedetta. Quando ero ancora una bambina mi sono ammalata di leucemia linfoblastica acuta. Ho ricevuto 54 sacche di sangue da 54 sconosciuti. Senza di loro, io oggi non potrei essere qui”.

Inizia così il racconto di Benedetta Favaro, studentessa di 15 anni dell’istituto superiore Mazzini di Treviso, residente proprio sul confine tra Padernello e Istrana, diventata testivemonial dell’Avis di Treviso per sensibilizzare tutti sull’importanza di donare il sangue.

Lei questa importanza l’ha toccata con mano, in prima persona, sulla propria pelle. E per questo ora ha deciso di fare la propria parte per aiutare le persone che stanno ancora lottando contro simili malattie.

Le parole di Benedetta testimonial Avis

“Per me in realtà non è stato solo importante, ma è stato fondamentale beneficiare del sangue donato – sottolinea la 15enne –: se non fosse stato per i donatori, non avrei avuto la possibilità di un secondo respiro. L’unica cosa che vorrei direi ai miei coetanei è di conoscere da vicino l’Avis e di non avere paura: entrare a farne parte è una vera fortuna. Il fatto di poter salvare le persone dovrebbe rendere orgoglioso chiunque vi appartenga”.testiocchi lucidi e una mascherina sulla bocca, dove guardi l’alba e il tramonto da una finestra, per giorni giorni e mesi e non sai più se è sabato o lunedì.

L’importante è solo che il tuo sangue “faccia il bravo” per poterti concedere di abbracciare qualcuno. Che sballo poter leccare un gelato che non sia confezionato perché potrebbe essere “contaminato” e farti stare malissimo. Che sballo poter metterti gli sci e riuscire a vedere un sacco di panorami pazzeschi. Che sballo andare a un concerto e poterti concedere di ballare e cantare senza sentirti male perché ti mancano forze e respiro. È uno sballo vivere e sognare. Io non ho bisogno di bere e di fumare.. sono già felicemente sballata di mio”.

Mauro Favaro

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