martedì, 19 Marzo 2024
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Riviera del Brenta: Villa Pisani, riapre il Parco

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Fissato il limite giornaliero di 3000 persone per la bellissima Villa Pisani della Riviera del Brenta

Villa Pisani

La più rinomata villa della Riviera del Brenta, Villa Pisani a Stra che è Museo Nazionale, ha riaperto i battenti nelle scorse settimane, aprendo (al momento in cui scriviamo) il parco ma non le stanze – museo dello storico edificio: Ma andiamo nel dettaglio: il parco ovviamente per rispettare le normative inerenti il coronavirus, avrà capienza limitata.

Ci potranno essere 1500 visitatori al mattino e altri 1500 visitatori al pomeriggio. Nelle ore fra questi due turni ci saranno le sanificazioni delle entrate. Il parco in questo momento è molto bello con tante piante in fioritura.

Il Labirinto, un percorso botanico del parco ,creato nel Settecento, conosciuto nche a livello internazionale, non sarà aperto perchè prevede una unica entrata e uscita, e il rischio assembramento non può essere escluso.

La villa cioè i locali del museo per ora resteranno chiusi ai visitatori. La direzione pensa possa essere riaperta nel giro di qualche settimana, in questo momento se ne stanno studiando le modalità. Sempre fra le ville più rinomate della Riviera e cioè ad esempio, villa Widmann- Foscari a Mira Porte, l’apertura è prevista per fine maggio invece. Sul versante dei proprietari della ville venete non manca qualche preoccupazione. Ad esprimerla è il Consorzio Ville Venete con il suo presidente Elisabetta Fogarin. Molte ville si sottolinea, sono state trasformate in dei ristoranti e tante altre organizzano feste di matrimoni, momenti di aggregazione di ogni tipo e congressi.

Per queste, l’attività in questi mesi si è conclusa e per decine di strutture non si sa quando potrà riprendere. Di sicuro fra le ultime attività che potranno riprendere ci sono gli eventi aggregativi all’interno degli storici edifici. Dalla crisi però secondo l’associazione degli albergatori Ava, proprio la Riviera potrà uscirne meglio di altre zone rilanciando un turismo lento e sostenibile.

Alessandro Abbadir