giovedì, 18 Aprile 2024
HomeSaluteLa salute a RovigoLa Displasia evolutiva dell’anca (ecografia anca neonatale)

La Displasia evolutiva dell’anca (ecografia anca neonatale)

Tempo di lettura: 2 minuti circa

La “Displasia Evolutiva dell’Anca” (DEA) è la più frequente malattia dell’apparato scheletrico del neonato, questa condizione comprende tutte le anomalie dell’anca infantile caratterizzate da alterazioni di forma e/o di rapporti dei due capi articolari dell’anca.

Displasia evolutiva

Di norma la malattia è presente alla nascita ma può manifestarsi anche nelle fasi successive dello sviluppo del bambino. La DEA comprende quadri clinici di diversa gravità, schematicamente possiamo riconoscere: 1. forme lievi: l’acetabolo (la cavità del bacino che contiene la testa del femore) è lievemente svasato e meno profondo che di norma ma contiene e trattiene al suo interno la testa del femore (displasia lieve) 2. forme di gravità intermedia: l’acetabolo è svasato e poco profondo, la testa del femore è contenuta nell’acetabolo ma è discosta dal fondo dell’articolazione ed è clinicamente instabile (sublussazione) 3. forme gravi: l’acetabolo è molto appiattito e svasato e non contiene più la testa del femore al suo interno (lussazione)

Quali sono le cause responsabili della DEA?

La DEA è un tipico esempio di malattia ad eziologia multifattoriale che riconosce due principali gruppi di cause: i fattori “genetici” e quelli “meccanici. L’importanza dei fattori genetici è dimostrata dal fatto che la DEA è più frequente nel sesso femminile ed in determinati gruppi etnici e familiari, quella dei fattori meccanici dal fatto che la DEA è più frequente nei neonati che nella vita intrauterina hanno mantenuto posture fisse con anche in iperflessione (presentazione podalica) o hanno “dimorato” in un ambiente ristretto (oligoamnios, bambino di peso elevato, madri di bassa statura o primipare con utero poco distendibile). La presentazione podalica è il fattore di rischio più importante della DEA. La patogenesi della DEA è la seguente: i Fattori “genetico-costituzionali” responsabili di un aumento della lassità capsulolegamentosa facilitano l’instabilità articolare; i fattori “meccanici” responsabili di posture fisse del feto con iperflessione ed eccessiva adduzione delle cosce causano un’alterazione dei normali rapporti articolari delle anche e si rendono responsabili di pressioni anomale della testa femorale sulle porzioni periferiche dell’acetabolo; la cavità acetabolare progressivamente si deforma e si appiattisce; la testa del femore, non più trattenuta in modo stabile all’interno dell’articolazione, si allontana dal fondo dell’acetabolo (sublussazione) e, nelle forme più gravi, fuoriesce completamente (lussazione).

Come individuare i bambini affetti da DEA?

L’esame clinico delle anche (ricerca del segno dello “scatto”) descritto dal prof. Marino Ortolani nel 1936, continua ad avere un ruolo fondamentale per la diagnosi precoce della DEA perché consente di individuare la maggior parte dei neonati affetti da forme gravi di questa malattia fin dalle prime ore di vita dei bambini. L’esame ecografico delle anche descrive con dettaglio e precisione la morfologia, i rapporti e la stabilità dei due capi articolari dell’anca del neonato. La tecnica di studio più utilizzata attualmente è quella di Graf che classifica le anche in 9 differenti tipi ecografici.

Dott. Simone Sala
Specialista in Radiologia
ROVIGO MEDICA spa – Via L. Einaudi
80/82 – Area Tosi – Rovigo
Tel. 0425.474769 – 0425.1730173
info@rovigomedica.it
www.rovigomedica.it

Le più lette