Emersi nuovi effetti benefici dei fanghi termali del distretto Euganeo di Abano e Montegrotto Terme, in provincia di Padova. Le tante proprietà terapeutiche sono documentate fin dall’antichità ma è recente la scoperta di quelle analgesiche e antinfiammatorie

La ricerca che ha portato all’identificazione di nuove molecole ad azione antinfiammatoria presenti nei fanghi è stata guidata dalle professoresse Nicoletta La Rocca e Luisa Dalla Valle del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e da Fabrizio Caldara, direttore del Centro Studi Termali Pietro d’Abano. A fine giugno il risultato dello studio è stato pubblicato nello speciale “Biomolecules from Alga: Biological Effect and Pharmacological Properties”dell’autorevole rivista scientifica internazionale “Biomolecules” e nato dalla collaborazione tra l’ateneo patavino e il Centro Studi Termali Pietro d’Abano.
Le proprietà analgesiche e antinfiammatorie dei fanghi del distretto Euganeo, maturato in acqua termale salso-bromo-iodica, dipendono dal calore rilasciato dagli elettroliti disciolti nell’acqua termale e dalle molecole bioattive prodotte dai microrganismi presenti, principalmente nei cianobatteri. Lo studio, infatti, si è concentrato proprio sull’attività antinfiammatoria di esopolisaccaridi (EPS) estratti dalla specie cianobatterica più abbondante dei fanghi termali naturali delle zone di Abano e Montegrotto Terme. La ricerca ha riguardato nuovi principi attivi isolati dal cianobatterio che partecipa alla formazione del complesso microbiota che ricopre il fango termale, donandogli la caratteristica colorazione verde superficiale. Gli EPS sono molecole sintetizzate in grande quantità e rilasciate nel fango termale durante il processo di maturazione.
Questi nuovi EPS sono stati caratterizzati dal punto di vista biochimico, evidenziando gruppi funzionali dotati di efficacia antinfiammatoria e anti-ossidativa in concentrazioni superiori rispetto agli altri cianobatteri. Di questi composti bioattivi sono state studiate le capacità di modulare l’espressione di specifici geni pro-infiammatori, 2 chemochine, metalloproteasi, citochine quali l’interleuchina 6, molecole che abbiamo imparato a conoscere nelle ultime settimane perché legate alla risposta infiammatoria al Coronavirus. Il risultato è una riduzione della loro espressione a un livello pari a quello di farmaci comunemente usati nelle infiammazioni croniche.
È una novità biologica che interessa quel complesso meccanismo che riguarda la regolazione della risposta del nostro sistema immunitario agli attacchi di agenti patogeni, quali infezioni o virus, evitando risposte eccessive che possono danneggiare l’organismo. L’identificazione di nuovi composti organici e la conoscenza dei loro effetti curativi, rappresentano una importante validazione delle terapie termali del territorio. Il cosiddetto MGDG (monogalattosil-diacil-glicerolo) aveva consentito al Centro Studi di ottenere un brevetto Europeo sull’efficacia dei fanghi termali Euganei, ma questo studio garantisce un nuovo impulso verso la definitiva qualificazione di un prodotto che per qualità si può definire fuori dall’ordinario.