martedì, 19 Marzo 2024
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La mostra “Com’eri vestita?” apre a Vigodarzere

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La violenza sessuale è una delle più conosciute forme di violenza maschile contro le donne: secondo l’indagine Istat del 2014, circa il 20% delle donne italiane, ovvero 4 milioni 353 mila donne, subisce o hanno subìto una forma di violenza sessuale nel corso della propria vita, mentre 69 donne, l’11% delle accolte dal Centro Veneto Progetti Donna tra gennaio e agosto 2020, hanno riferito di aver subito violenza sessuale.

Nonostante sia così frequente e nonostante se ne parli in diversi contesti, diversi stereotipi avvolgono questo fenomeno: l’Istat ha pubblicato nel 2019 un’indagine che mostra i principali pregiudizi di italiani e italiane sulla violenza sessuale. L’indagine evidenzia come il 40% di coloro che hanno risposto all’indagine pensi che le donne che non vogliono un rapporto sessuale riescono a evitarlo, mentre il 24% pensa che le donne provochino la violenza sessuale con il loro modo di vestire.

Questi pregiudizi sono radicati nella nostra cultura e nella società e si ripercuotono in maniera feroce nelle vite delle donne in tutti gli ambiti che le coinvolgono: condizionano il modo in cui vengono considerate e assistite dalle Forze dell’ordine, dai servizi territoriali e nei Tribunali, da parte della propria cerchia di conoscenti. Spesso condizionano il modo di esprimere la propria personalità nel ricordare e rivivere una violenza subita, che spesso è seguita da un profondo senso di responsabilità. Ancora oggi è normale pensare, e a volte addirittura chiedere, anche nei Tribunali, a una donna che ha subito violenza sessuale: “Com’eri vestita?”, ribaltando così la responsabilità dell’atto violento su un atteggiamento sbagliato di chi lo ha subito. Si tratta di quella che viene chiamata ‘vittimizzazione secondaria’ riconosciuta e vietata anche dalla Convenzione di Istanbul.
“I Centri antiviolenza che ogni giorno lavorano con le donne che sopravvivono a forme di violenza sanno che la violenza è una scelta solo di chi la agisce. Inoltre a differenza dello stereotipo secondo cui le donne subirebbero violenza sessuale prevalentemente da estranei, la maggior parte delle violenze sessuali avvengono all’interno di relazioni intime consolidate, nonostante queste non siano spesso riconosciute come tali a causa dell’idea che all’interno della coppia non possa avvenire violenza sessuale. – spiega Mariangela Zanni – I dati delle donne ascoltate e accolte da noi negli ultimi 8 mesi che hanno riferito di aver subito violenza sessuale lo dimostra: la maggior parte di loro (il 55%) ha subito violenza sessuale dal partner attuale, il 15% da un partner passato, il 5% da un familiare, il 20% da un conoscente e solo il 5% da un estraneo. Anche per 9 delle 10 donne residenti a Vigodarzere, che hanno richiesto e trovato aiuto presso il Centro Veneto Progetti Donna – Auser, l’autore della violenza era il partner”.

“Lo sportello di Vigodarzere gestito dal Centro Veneto Progetti Donna – riferisce Monica Cesaro, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Vigodarzere – è un punto di riferimento importante per le donne del nostro territorio. Si nota che sempre più le donne acquisiscono la consapevolezza di dover essere rispettate in tutto il loro essere e, dove ciò venisse a mancare, trovano la forza ed il coraggio di denunciare. Lo fanno perché sanno anche di trovare, nel nostro punto di ascolto, operatrici preparate, competenti e pronte a dar loro la soluzione nel rispetto totale della riservatezza. Per questo motivo sono particolarmente contenta di essere riuscita a portare a Vigodarzere questa mostra che sta girando l’Italia: è un segnale forte che, pur nella semplicità dell’installazione, esprime in modo drammatico il vissuto di quelle donne che hanno subìto violenza. Visitare la mostra è il nostro modo per dar loro un segno tangibile della nostra vicinanza.”

Dopo la tappa padovana al Centro culturale San Gaetano, la mostra “Com’eri vestita?” che espone 17 abiti di 17 donne e bambine che hanno subito violenza sessuale, si sposta a Vigodarzere presso Villa Zusto, in via Ca’ Pisani, 74.

La mostra sarà visitabile, ad ingresso libero e gratuito, nei seguenti giorni: venerdì 25 settembre dalle 16:00 alle 19:00 e sabato e domenica 26 e 27 settembre dalle 9:00 alle 12:00.

La mostra “Com’eri vestita?” è un’attività del progetto “Step 4 Young: conoscere per riconoscere”, finanziato dalla Regione Veneto e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che comprende una serie di attività educative, formative e di sensibilizzazione dedicate alle scuole, alla comunità educante e all’intera cittadinanza, per costruire consapevolezza e solidarietà sociale.