mercoledì, 29 Marzo 2023

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Bagnoli: giovani e coronavirus, ripartire dalla coesione

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Avviata a Bagnoli una collaborazione con l’Università degli Studi di Padova sulla percezione giovanile dell’emergenza sanitaria da Coronavirus

Elisabetta Tiberto
Elisabetta Tiberto

Nella partita contro il Coronavirus il comune di Bagnoli di Sopra punta sui giovani e stringe una collaborazione con l’università degli studi di Padova per capire quale percezione hanno i giovani su questa pandemia mondiale. Il progetto, promosso dal consigliere comunale con delega alle politiche giovanili, Elisa Tiberto, prevede due fasi: una di ricerca e una di intervento.

Ricerca

Nella fase di ricerca verrà consegnato a tutta la cittadinanza un protocollo, formato da diverse domande, volto ad indagare come configurano la pandemia da covid-19 in corso e quali competenze possiedono e mettono come membri della squadra della comunità di Bagnoli di Sopra per affrontare le difficoltà che possono insorgere in questa fase di ripartenza post lockdown.

Intervento

Nella fase di intervento verranno organizzati focus group che vedranno i giovani come protagonisti nel condividere le loro difficoltà nell’affrontare la pandemia e nel pensare assieme come costruire delle possibili strategie e azioni. Dal momento che i dati della ricerca offriranno un quadro rappresentativo di come la comunità di Bagnoli di Sopra stia affrontando la ripartenza, l’amministrazione – insieme all’equipe di esperti in gestione dell’emergenza dell’università – potrà essere nella condizione di proporre interventi specifici volti ad andare incontro alle necessità dei giovani, aiutarli in modo efficace e coinvolgerli nella gestione di questo momento storico senza precedenti.

I giovani: “Categoria più colpita”

“In uno scenario in cui lo stile di vita quotidiano è andato modificandosi- spiega il sindaco Roberto Milan- e tutta la comunità umana si è trovata ad affrontare situazioni quali il distanziamento sociale e l’isolamento, sono i giovani ad essere stati maggiormente sollecitati a modificare radicalmente le proprie abitudini, le modalità di studio, di socialità e di uso degli spazi comuni della città. Secondo una ricerca condotta dall’università di Oxford e curata in Italia dal dipartimento di scienze statistiche dell’Università di Padova, si evidenzia che la popolazione giovanile è la categoria che maggiormente lamenta problemi come ansia, noia, depressione ed insofferenza per i limiti sociali imposti. Grazie a questo studio avremo un quadro più chiaro”.

Cistina Lazzarin

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