Le analisi confermano che i cittadini possono continuare a bere l’acqua dell’acquedotto in quanto non vi è alcun pericolo per la salute
Buona e sicura. L’acqua che arriva in tutte le case di quasi 600mila cittadini serviti da Etra è promossa a pieni voti. Le autorità sanitarie hanno escluso, a seguito di approfondite analisi, che ci possa essere il rischio di contaminazione da Covid nell’acqua potabile. I cittadini del Camposampierese possono, dunque, stare, tranquilli: l’acqua dell’acquedotto, come viene comunemente chiamata, è di buona qualità. La conferma arriva dagli esiti dei prelievi eseguiti nel laboratorio di Camposampiero, fiore all’occhiello della società, che effettua ogni anno circa 50 mila analisi. Per Etra, dunque, le falde acquifere che si trovano nei 63 Comuni gestiti dalla multiutility sono di alta qualità tanto che l’acqua spesso viene messa in distribuzione senza fare alcun trattamento.
Lo stato dell’acquedotto
“Lo stato di salute della nostra rete idrica è buono” ha assicurato Andrea Levorato, presidente del Consiglio di gestione di Etra nel corso di un incontro che si è svolto nel laboratorio in via Straelle al quale hanno anche partecipato Walter Giacetti e Barbaro Lovisetto, rispettivamente dirigente e responsabile delle analisi.
“In verità, la conformazione morfologica del nostro territorio ci aiuta parecchio ad offrire un’acqua potabile buona e soprattutto sicura. Tuttavia non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia perché i nuovi inquinanti sono dietro l’angolo”.
Il servizio di acquedotto raggiunge 595 mila abitanti nelle province di Padova, Vicenza e Treviso, mettendo in rete oltre 35 milioni di metri cubi di acqua l’anno. “Il Veneto è una delle regioni più ricche di oro blu – ha sottolineato Levorato -: le sue falde acquifere costituiscono una delle riserve idriche più importanti d’Europa. Il mantenimento di standard qualitativi elevati per distribuire l’acqua richiede la nostra costante attenzione nella tutela dei punti di captazione, nei controlli analitici, nell’evitare al massimo gli sprechi e le perdite: questo avviene grazie al nostro piano di sicurezza acquedotto”.
Risulta, pertanto, fondamentale proteggere le fonti idriche. Nel 2020, per acquistare nuova strumentazione che permetta di individuare degli inquinanti, Etra ha approvato un piano di investimento di circa 700mila euro.
“Il livello della falda dipende essenzialmente dalla quantità delle precipitazioni e dalla portata del fiume Brenta, che nell’alta pianura ha effetti sia sulla circolazione idrica sotterranea sia sulle caratteristiche dell’acqua – ha spiegato l’ingegner Giacetti -. Le acque sotterranee che si trovano nel bacino di gestione del servizio idropotabile hanno bisogno di continui interventi di tutela. Il nostro laboratorio è dotato di tutta la strumentazione adeguata per le analisi sulle caratteristiche chimico-fisiche e microbiologiche dell’acqua potabile e reflua ed è in corso d’opera la dotazione di strumenti più complessi per la determinazione di eventuali contaminanti”.
Nicoletta Masetto