venerdì, 29 Marzo 2024
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Quindo di Treviso, aeroporto: “Le centraline sono obbligatorie per legge”

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L’appello alla Corte dei Conti del Comitato Aeroporto di Treviso riguardo il corretto posizionamento dei dispositivi di controllo

Nicola Faraoni
Nicola Faraoni

“Abbiamo fatto una richiesta legittima alla Corte dei Conti riguardo al non posizionamento come da disposizioni di legge delle centraline che dovrebbero controllare l’impatto acustico nei dintorni dell’aeroporto – ha dichiarato Dante Nicola Faraoni, portavoce del Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Treviso -. Questo comporta che se un’autorità dovesse decidere di procedere con delle sanzioni perchè, ad esempio, si sforano i limiti consentiti, non si troverebbero nelto l’organismo – ha proseguito Faraoni -. L’Oms indica a 45 decibel il massimo che il corpo potrebbe sopportare, soprattutto se i rumori sono ripetuti nell’arco della giornata; noi registriamo rumori a 65 decibel di giorno e 45 decibel di notte”.

Aeroporto: un problema ambientale

“Noi crediamo che un sistema aeroportuale dovrebbe essere sostenibile, sia all’ambiente, sia alle esigenze della salute dei cittadini. Il problema di questo aeroporto, che noi abbiamo sempre denunciato, è che non ha queste caratteristiche di sostenibilità, anzi tutto il contrala situazione di poterlo fare perché non ci sono le centraline. Questo è il motivo per cui noi abbiamo fatto richiesta, quindi aspettiamo la risposta della Corte dei Conti: le centraline sono dovute per legge e quindi le dovrebbero mettere”.

“Il Comune di Quinto di Treviso, a dicembre dell’anno scorso, ha dato una multa di 2mila euro proprio per sforamenti certificati da Arpav, da qui la nostra richiesta poiché la nostra percezione è che gli sforamenti possano essere maggiori rispetto a quelli dichiarati. Per noi è stato un atto dovuto, molto criticato da quei frangenti politici avversi alla nostre richieste che, ripeto, essere legittime. Attendiamo quindi la decisione della Corte dei Conti e poi vedremo”.

La chiusura

“L’attuale chiusura dello scalo per noi ha significato un radicale cambio della qualità della nostra vita. Come è scritto nelle pagine sull’argomento dell’Oms, il rumore superiore a certi decibel porta delle conseguenze negative davvero importanti sul sistema nervoso, digestivo e in generale su tutrio. Va detto che le grandi aree verdi, come ad esempio il Parco del Sile, sono solamente in parte utilizzabili per quello che potrebbe essere un’economia verde o gli sbocchi lavorativi ed economici per questo settore. Su questo l’aeroporto ha fatto sempre da tappo – ha concluso -. Noi abbiamo sempre salvaguardato la salute dei cittadini e l’ambiente e continuiamo a farlo”.

Gaia Ferrarese

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