venerdì, 29 Marzo 2024
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Chioggia: associazioni, studio, catechismo: l’oratorio non si ferma

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Nonostante l’emergenza sanitaria e i disagi, seppure a volte in forma ridotta, si va avanti per dare ai ragazzi uno spazio fisico e affettivo dove incontrarsi. Con il cinema e il teatro però non si è potuto ripartire

Chioggia

Non fermarci, non chiudere, rimanere accanto ai giovani per dare loro uno spazio fisico e affettivo do-ve potersi incontrare… ovviamente con le dovute attenzioni. La Comunità Salesiana e gli educatori dell’Oratorio di Chioggia si sono chiesti che cosa avrebbe fatto don Bosco in questo tempo di pande-mia, nella convinzione che il santo dei giovani non si sarebbe fermato né scoraggiato.

Perciò quali sono le attività che si svolgono nell’Oratorio Salesiano in questo periodo pesantemente caratterizzato dalle vicende della pandemia? Fondamentalmente quasi tutto, come ci spiega don Clau-dio Parolin: “Continua l’attività delle associazioni: gli scout, gli Amici di Domenico Savio (ADS), l’attività sportiva della PGS – Polisportiva Giovanile Salesiana (eccetto la pallavolo perché le palestre sono chiuse). Sono ripresi gli incontri di catechismo e quelli per gli animatori. E quando non si può in presenza, si fa online. Così come per lo studio pomeridiano, con cui cerchiamo di accompagnare una trentina di ragazzi della primaria e delle medie nello svolgimento dei compiti scolastici”. E così anche per gli Ex-allievi dell’oratorio, seppur in tono ridotto, che da un mese hanno ricominciato i loro incon-tri pomeridiani. Continua pure l’oratorio di base. “Per poter accogliere tutti, abbiamo dovuto mettere in atto una capil-lare raccolta di dati, schedando tutti coloro che entrano in oratorio. All’entrata tutti sono chiamati a mi-surare la temperatura e firmare la presenza così da poter rintracciare i presenti in caso si venisse a co-noscenza di qualche caso di Covid”.

Questo ha richiesto alcuni sacrifici: scaglionare gli orari di entra-ta, limitare il numero massimo di presenze giornaliere, un gruppo di volontari operativo per fare il tria-ge e la sanificazione degli ambienti e del materiale. Purtroppo non tutte le attività sono potute ripartire, o meglio, hanno dovuto richiudere, come il Teatro e il Cinema. “Siamo riusciti ad aprire nel mese di ottobre, con alcuni film culturali la sera, per un pub-blico più adulto, e alcune animazioni per i ragazzi i pomeriggi dei fine settimana. La risposta timida del pubblico ci ha fatto capire che c’è molta paura del virus, soprattutto da parte delle famiglie dei ragazzi. Inoltre, anche le distribuzioni e le compagnie teatrali sono ferme… Abbiamo dovuto richiudere. Coltiviamo comunque il desiderio e proviamo a promuovere cultura, anche se purtroppo ancora lonta-ni dalla sala; magari cercheremo di contattare i nostri utenti tramite i social e vedremo se ne nascerà qualcosa di buono. E se poi dovremo chiudere “fisicamente il cancello” ci inventeremo nuove “strade”. Don Bosco avrebbe fatto così”.

Eugenio Ferrarese