venerdì, 29 Marzo 2024
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Due Carrare: Centro Commerciale, colpo di scena fallita la società immobiliare Deda

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A giugno il pronunciamento del Consiglio di Stato sul vincolo paesaggistico confermato dal Tar

Centro Commerciale Due Carrare

L’annosa vicenda del centro commerciale, previsto in via Mincana a ridosso del casello autostradale di Terme Euganee, si arricchisce di un altro capitolo. La società immobiliare Deda srl, proprietaria dell’area a destinazione commerciale prima della cessione nel 2019 al fondo Varde, è stata dichiarata fallita dal tribunale di Padova. La notizia del fallimento giunge a circa sei mesi dall’attesa udienza del Consiglio di Stato nella quale sarà presa in esame la richiesta, presentata dalla stessa Deda affiancata dal Fondo Varde, di annullamento della decisione presa del Tar del Veneto di confermare il vincolo paesaggistico, imposto dalla Soprintendenza sull’area circostante il castello del Catajo. Gli effetti di tale vincolo ricadono anche sul terreno di 150mila metri quadri del futuro centro commerciale, impedendone la realizzazione.

Da qui il ricorso al Consiglio di Stato di Deda srl e del Fondo di investimento americano Varde, nel frattempo subentrato nella proprietà dell’area con l’intenzione di dar seguito al progetto della grande struttura di vendita. Il fallimento di Deda non dovrebbe bloccare il ricorso, sul quale il Consiglio di Stato dovrebbe pronunciarsi, così come calendarizzato, il prossimo 8 giugno. Il Fondo Varde, infatti, dovrebbe andare avanti con l’iter al fine di veder concretizzato il progetto del centro commerciale, avversato da comitati e associazioni ambientaliste, di categoria di commercianti e agricoltori. Sul fallimento di Deda e sull’intenzione di Varde di dar seguito alla prospettata realizzazione della mega struttura di vendita si è espresso il comitato “Lasciateci respirare”.

“La nuova proprietà, il Fondo americano Varde, raccoglie il testimone e cerca di portare avanti questa idea devastante – commenta il comitato in una nota – I comitati, le associazioni ambientaliste, quelle degli agricoltori e dei commercianti hanno invece deciso di non stare a guardare e sono scese in campo con mobilitazioni e ricorsi, affiancando il Ministero in difesa del vincolo paesaggistico imposto dalla Soprintendenza ai beni culturali a tutela del Castello del Catajo. Una vertenza molto complessa, dove rimane in gioco la difesa della salute dei residenti, la salvaguardia del commercio di prossimità, l’opposizione all’inarrestabile consumo di suolo”. Il Comitato chiama in causa anche l’amministrazione comunale, chiedendo prenda posizione contro il progetto del centro commerciale.

Francesco Sturaro