giovedì, 25 Aprile 2024
HomeRodiginoIl Polesine dice addio a Mirco

Il Polesine dice addio a Mirco

Tempo di lettura: 2 minuti circa

Non è bastata la maxi raccolta fondi per le cure mediche a salvare la vita del giovane

Mirco Pasqualini

Ha tenuto con il fiato sospeso Rovigo e tutto il Polesine, la storia di Mirco Pasqualini, 45enne web designer, trasferitosi negli Stati Uniti da quasi vent’anni. Vittima di un tragico incidente stradale, avvenuto a New York il 3 novembre mentre si trovava in sella alla sua bici, il rodigino è morto il 20 novembre, quando i medici americani hanno staccato la spina del respiratore, su consenso dei famigliari.

Pasqualini lascia la mamma Elisabetta, che con il marito Renzo ha un negozio di frutta e verdura nel quartiere San Bortolo, il papà Sandro (dirigente in pensione dell’Irsap) con la moglie Caterina, oltre alla moglie Gina Jessica Smith, che aveva deciso di sposare proprio in Polesine, dove avrebbe tanto voluto tornare a vivere.

Era infatti andato la scorsa estate a vedere qualche casale di campagna da ristrutturare, assieme al padre. Mirco era stato al centro di una commovente raccolta fondi, che aveva fatto registrare la somma di 113mila dollari, su un obiettivo di 200mila dollari. L’ingente cifra sarebbe servita per riuscire a tornare a una vita normale, dopo essere stato sottoposto ad un importante intervento chirurgico.

Le procedure mediche e il percorso di riabilitazione avrebbero dovuto essere molto costosi, nonostante la copertura assicurativa sia di Pasqualini sia della moglie. Mirco si era diplomato all’Istituto tecnico commerciale “De Amicis” di Rovigo, diplomandosi ragioniere nel 1995. Dal 1998 al 2002 aveva lavorato a Castelfranco Veneto. Poi l’idea di volare negli Stati Uniti, per costruirsi una vita migliore, alla caccia di nuove sfide.

Tutti i fondi raccolti tramite Gofundme.com avrebbero dovuto essere utilizzati per coprire costi e forniture mediche, oltre che per supportare la battaglia che Mirco Pasqualini doveva affrontare nel post ospedale. I respiratori hanno smesso di funzionare alle 9 di New York (le 15 in Italia), di venerdì 20 novembre.

Marco Scarazzatti