martedì, 23 Aprile 2024
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Chioggia: nel 2020 sono aumentate le persone che hanno bisogno di un aiuto

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Lo scorso anno le famiglie che frequentavano l’Emporio della Solidarietà erano meno di 250, attualmente sono 350

Caritas Chioggia

Anche per la Caritas diocesana il 2020 è stato un anno particolare proprio per le conseguenze dell’emergenza sanitaria: quanto programmato è stato tutto rivoluzionato e il calendario delle attività e le priorità sono state condizionate dalla pandemia.

“L’anno – come spiega Attilio Gibbin, direttore della Caritas  Clodiense – si era aperto con gli appuntamenti formativi iniziati a gennaio, il più delle volte sospesi in attesa di tempi migliori. Siamo stati molto impegnati, da marzo a maggio, nella distribuzione dei buoni spesa “Covid-19” ai cittadini del Comune di Chioggia, raggiungendo circa 1000 persone, alcune delle quali con pacco alimentare, collaborando con l’Emporio della Solidarietà di Chioggia, con la Croce Rossa, con i Salesiani e con altre organizzazioni. Prima dell’inizio della pandemia le famiglie che frequentavano l’Emporio della Solidarietà di Chioggia non arrivavano a 250, attualmente sono circa 350”.

L’attività della Caritas a favore di coloro che sono stati particolarmente colpiti dalle conseguenze economiche dell’emergenza Covid ha beneficiato anche del contributo di donatori, enti e privati cittadini che hanno consegnato generi alimentari, detersivi e altri prodotti per la pulizia e l’igiene, articoli per la casa, buoni spesa, anche qualche offerta in denaro. Tutto è stato messo a disposizione dell’Emporio di Chioggia, dell’Emporio di Porto Tolle, delle varie Caritas Parrocchiali ed enti che ne avevano manifestato il bisogno e la necessità.

“L’impegno della Caritas – aggiunge il direttore Gibbin – continua in collaborazione con OdV Carità Clodiense, cooperativa REM ed enti locali, nel campo del cosiddetto “housing sociale”: si tratta di un progetto destinato ai senza dimora. Si tenta di aiutare a ricostruire la vita di coloro che sono rimasti senza casa, senza lavoro, senza legami sociali. Pian piano i destinatari sono chiamati a riprendere in mano i fili della propria vita, con l’obiettivo di ridiventare autonomi ed indipendenti. Attualmente le persone interessate, nel territorio di Chioggia e Cavarzere, sono circa una trentina, ma il loro numero può essere variabile nel tempo. Sono alloggiate in un complesso denominato “Tenda di Sara”, situato presso la Parrocchia “Buon Pastore” a Sottomarina, ma anche in alloggi reperiti sul libero mercato. Tutte le persone e le famiglie rientrano in un progetto che vede sempre presente l’Ente Pubblico”.

La Caritas ha anche stanziato una somma per il sostegno al reddito delle persone a rischio di marginalità. Nel 2019 vi era stato un impegno economico di circa € 15000 per utenze, affitti, medicinali ed altre modalità di sostegno, nel 2020 questa somma risulterà raddoppiata.

Nella diocesi di Chioggia vi sono sei Centri di Ascolto: a Chioggia-Sottomarina, Cavarzere, Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po e Porto Tolle. “Sono il luogo – ci spiega Gibin – dove avviene l’incontro con la persona in stato di fragilità. Essa viene ascoltata e, nei limiti del possibile, accompagnata a ricercare nel territorio di appartenenza i servizi e le opportunità più adatte, altre volte la Caritas interviene direttamente, altre invia ad altri enti…”.

Oltre all’Emporio della solidarietà di Chioggia, vi è anche nella parrocchia di San Mauro a Cavarzere la distribuzione periodica di alimenti e vestiario a favore di persone in stato di bisogno.

Le varie Caritas parrocchiali, distribuite in tutta la diocesi, sono attive nell’accompagnamento delle persone e delle famiglie in difficoltà. Anche queste hanno dovuto negli ultimi mesi intensificare gli sforzi a causa di questa inedita e destabilizzante emergenza sanitaria.

Eugenio Ferrarese