Per completarla dai progetti presentati e avallati anche dalla Regione, di milioni di euro ne servirebbero circa 500. Parere favorevole del governo

Idrovia Padova-Venezia, stavolta è il momento e l’anno buono per realizzarne il completamento.E visto che l’occasione è ghiotta, sindaci e comitati dell’area fra Venezia e Padova alzano la posta: si realizzi un’opera che porti ad un canale navigabile di classe V in modo da dare una svolta ambientale al trasporto. Questo potrebbe essere realizzato grazie ai fondi del recovery found. Per sindaci e comitati poi: il progetto della camionabile sull’Idrovia, deve essere cancellato completamente dai piani regionali. A farsi portavoce della richiesta è il sindaco di Vigonovo Andrea Danieletto che negli anni scorsi è stato coordinatore di un gruppo di primi cittadini che hanno chiesto il completamento dell’opera.
Danieletto aveva fatto da coordinatore fra 30 comuni, che con i rispettivi parlamentini cittadini avevano fatto pressioni al Ministero per lo stanziamento dei fondi necessari, almeno per la messa in sicurezza idraulica dell’area. Nel 2010 infatti le piene del Bacchiglione avevano provocato danni per decine di milioni di euro fra il padovano e vicentino. Ad appoggiare la richiesta di Danieletto, anche il comitato Opzione Zero. L’idrovia Padova -Venezia ferma dagli anni Settanta è costata all’epoca 47 miliardi delle vecchie lire per la costruzione (parziale) e 6 milioni di euro per la manutenzione (straordinaria). Per completarla dai progetti presentati e avallati anche dalla Regione, ora di milioni di euro ne servirebbero circa altri 500.
Con i fondi europei in arrivo, però potrebbe essere la volta buona . “Si tratta – spiega Mattia Donadel per Opzione Zero- di fare un salto di paradigma e pensare che è arrivato il momento di cambiare completamente la mobilità delle merci in Veneto e in tutta l’area orientale della Pianura Padana e trasportarle da ruota sull’acqua collegando il Porto di Venezia a città come Vicenza o Mantova. In quest’ottica l’Idrovia non deve più servire solo a trasportare le piene del Brenta o del Bacchiglione in sicurezza verso la foce, ma deve servire anche a realizzare delle strade d’acqua. Con battelli anche a energia elettrica si ridurrebbero drasticamente le emissioni di Co2. I soldi ci sono e i progetti anche. Si spendano per una rivioluzione ambientale”. Sia per Danieletto che per Donadel quello che va completamente cancellato è invece il progetto della camionabile sugli argini sull’Idrovia.
“Quel progetto deleterio voluto ancora dall’ex presidente del Veneto Galan e dall’ex assessore Renato Chisso – sottolinea Danieletto non è ancora stato tolto del tutto. La Regione proceda alla sua cancellazione”. Buone novità arrivano anche dal Parlamento. Ad annunciarlo Roberto Caon, parlamentare, deputato di Forza Italia che da anni segue la vicenda. ”Il governo -spiega Caon- ha dato parere favorevole al mio ordine del giorno, nell’ambito della discussione della manovra economica che prevede l’impiego dei fondi Next Generation Europe per il completamente dell’idrovia Padova-Venezia”. “L’idrovia -sostiene Caon- lascerà in eredità a figli e nipoti un territorio più sicuro, con un’infrastruttura destinata a durare nel tempo e in grado di salvaguardare un’ampia parte del Veneto da alluvioni e inondazioni”.
Alessandro Abbadir