martedì, 19 Marzo 2024
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Rovigo, calcio: “Fiera di questa squadra. Vorrei vincere la coppa disciplina”

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In ambito calcistico sono pochissime le donne che rivestono il ruolo da presidente

Monica Umberta Nale

È l’unica presidente di una società di calcio della provincia. È, da cinque mesi, la prima presidente donna del Rovigo calcio. Monica Umberta Nale, dottore commercialista con studio in Corso del Popolo, si è calata bene nel mondo del calcio. “Mi sta appassionando molto. E non mi riferisco certamente a schemi e moduli, quello lo lascio fare ai cosiddetti “addetti ai lavori”, ma a tutto quello che ruota attorno ad una società sportiva. È un percorso formativo continuo che sto affrontando con grande entusiasmo, studiando e aggiornandomi, perché gestire una società sportiva è come gestire un’azienda. E, oltre ai dati contabili, c’è una preponderante parte dove la socialità, il discutere, il confrontarsi, la mediazione, riveste un ruolo fondamentale. Ma, ripeto, sono molto contenta, anche se il periodo, visto la pandemia, non aiuta di certo. È inutile sottolineare che, soprattutto all’inizio, c’era un po’ di diffidenza nei miei confronti – continua -, considerato anche che in ambito calcistico sono pochissime le donne che rivestono un ruolo importante come quello di presidente”.

Parlando di donne nel calcio, Rovigo quest’anno per la prima volta ha una squadra in serie A nel calcio a 5. “Intanto faccio al Granzette tanti complimenti, alla sua allenatrice Chiara Bassi e alle giocatrici. Spero, quando il virus lo consentirà e si potrà tornare un po’ di più alla normalità, di incontrarle e di fare un qualcosa assieme. Ecco, nel mio ruolo, vorrei ritagliarmi anche spazio per coltivare queste relazioni che reputo molto importanti.”

Ora, l’attività è ferma. Il Rovigo calcio, è stata una delle prime società a fermare gli allenamenti anche del settore giovanile. Una saggia decisione in un momento di emergenza sanitaria, che riguarda l’intera nazione, e non solo. Una decisione responsabile. “Condivisa, dopo esserci confrontati. Ma abbiamo messo in primo piano la salute dei ragazzi e dei loro familiari e dei nostri tecnici, custodi, autisti, pensando che sia prioritaria rispetto all’attività sportiva”. La squadra, dando un’occhiata alla classifica, non sta andando male. “Non entro nei tecnicismi, perché, come dicevo, lo lascio fare a chi di competenza, ma dico che sono fiera dei ragazzi, sono orgogliosa di essere il loro presidente. I ragazzi sanno di rappresentare la città capoluogo di provincia, di giocare in uno stadio prestigioso e storico per molti motivi. Ecco, ad agosto ho detto, e lo ribadisco, che mi piacerebbe vincere la coppa disciplina (vinta nel torneo di due stagioni fa, ndr), perché è un premio che segna non solo il lavoro svolto sotto il profilo tecnico, ma soprattutto l’aspetto educativo che rappresenta un valore aggiunto. Per conquistare questo trofeo i giocatori devono essere abituati e devono aver imparato a giocare rispettando le regole e capire che chi gioca lealmente è sempre vincitore, perché per vincere non serve solo essere più forti, ma anche i più corretti. Il calcio non è solo vincere o perdere le partite, ma anche segno di maturità e rispetto per le regole e per gli altri.”

Cristiano Aggio