giovedì, 28 Marzo 2024
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Rovigo: pronte quattro grandi mostre per la primavera

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Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo pensa già alla bella stagione e presenta quattro grandi mostre, due a Palazzo Roverella e due a Palazzo Roncale

Palazzo Roverella
Palazzo Roverella

Come ha affermato il Presidente della Fondazione, Gilberto Muraro durante la presentazione, il Polesine non ha ancora espresso tutte le sue potenzialità come attrattore di un turismo di qualità; attraverso queste grandi mostre si intercettano numerose persone interessate ad avvicinarsi alla grande arte e a questa terra tra due fiumi.

Grazie alla proroga, eccezionalmente ottenuta dai prestatori internazionali, sino al 14 marzo si potrà ammirare al Roverella la mostra dedicata a Chagall, fino a metà febbraio a Palazzo Roncale “La Quercia di Dante. Visioni dell’Inferno. Dorè, Rauschemberg, Brand”. Dall’1 aprile sarà possibile visitare la mostra “Arte e musica. Dal Simbolismo alle avanguardie”, che condurrà il visitatore dentro il racconto delle relazioni e delle corrispondenze tra musica e arti visive. Alla fine del XIX secolo si afferma in tutta Europa un filone pittorico ispirato alle opere di Richard Wagner. Nel 1902 la Secessione di Vienna dedica una mostra a Ludwig van Beethoven. Con l’arrivo delle avanguardie, poi, soprattutto dagli anni Dieci del Novecento, i suoni di Johann Sebastian Bach diventano modello e paradigma per la pittura di Vasilij Kandinskij, Paul Klee, Frantisek Kupka, Félix Del Marle, Augusto Giacometti e molti altri. E così, passando per il Cubismo, il Futurismo, il Neoplasticismo, fino al Dada e al Surrealismo, la musica si conferma un riferimento assoluto, divenendo centrale in Kandinskij e Kle. L’autunno sarà dedicato alla grande fotografia, con una monografica di Robert Doisneau (26 settembre – 31 gennaio). Il suo è un racconto leggero, ironico, che strizza l’occhio con simpatia alla gente. “Mi piacciono le persone per le loro debolezze e difetti.”, scrisse Doisneau. “Mi trovo bene con la gente comune. Parliamo. Iniziamo a parlare del tempo e a poco a poco arriviamo alle cose importanti. È una cosa molto fraterna ed è bellissimo far luce su quelle persone che non sono mai sotto i riflettori.”

A Palazzo Roncale saranno allestite due mostre che parlano di storie universali che partono dal Polesine.

A metà marzo inaugurerà la mostra “Quando Gigli, la Callas, Pavarotti… I Teatri Storici del Polesine”. Protagonisti i sette teatri storici del Polesine, che la mostra racconta per immagini, suoni, testimonianze. I sette teatri, tutti recentemente restaurati, sono il Sociale di Rovigo, il Comunale e il Ferrini di Adria, il Cotogni di Castelmassa, lo Zago di Loreo, il Ballarin di Lendinara e il Balzan di Badia Polesine. Sarà un percorso espositivo che andrà a rileggere le loro storie, celebrando i momenti in cui i pochi denari e la molta competenza hanno spinto i gestori a puntare su cantanti giovani con grandi potenzialità: qui debuttò Beniamino Gigli, qui cantò, appena trentenne, Luciano Pavarotti, e poi Antonio Cotogni, Maria Callas, Renata Tebaldi, Giulietta Simionato, senza dimenticare Katia Ricciarelli. L’altra mostra è ancora top secret.

Melania Ruggini