Il progetto vuole intervenire per aumentare la coesione sociale
Il 2020, si sa, è stato un anno complicato, ma la solidarietà e il ritrovato senso di comunità nel corso della prima metà dell’anno hanno fatto la differenza. “A Zero Branco inizialmente c’era voglia di aiutare -, ammette Lucia Scattolin, assessore alle Politiche sociali e giovanili, alla Sanità e alle Pari opportunità. – Da quando è incominciata la ripartenza però, questa volontà sembra essersi affievolita”.
I servizi sociali, dal loro canto, hanno cercato di fare quanto più possibile per aiutare tutti i cittadini in difficoltà, ma le criticità nel corso dell’anno sono aumentatee con i vari bandi per sostenere i nuovi nuclei famigliari più fragili, anche il carico di lavoro è aumentato.
“A partire da qui – continua l’assessore, – il Comune si è posto una domanda: è possibile scoprire come intervenire in maniera più pronta e mirata a livello sociale e comunitario?”. La risposta è arrivata dall’Università degli Studi di Padova.
“Abbiamo contattato il professor Gian Piero Turchi del Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia applicata, il quale ha avviato il progetto “Hyperion”, un osservatorio della coesione sociale della comunità della Regione Veneto in assetti emergenziali – spiega Scattolin -. Tramite i dati raccolti con questo progetto, ha scoperto che nel primo periodo di pandemia l’attenzione sociale nel Veneto era al 70%, mentre ora si aggira attorno al 20%”.
“Abbiamo così deciso di avviare una collaborazione col professor Turchi per fare una fotografia più attenta e precisa delle dinamiche della comunità zerotina, mappando attraverso dei questionari la nostra situazione, allo scopo di comprendere come intervenire e come migliorare la nostra coesione sociale”. È nato così il “Progetto nuove connessioni. Possibilità di fare rete dentro la comunità”.
“Tramite le risposte fornite nei questionari dai nostri cittadini, potremo capire quali azioni intraprendere per rendere i nostri interventi più efficaci -, afferma l’assessore al Sociale. –. Così nel corso delle ultime settimane, abbiamo somministrato alla comunità zerotina, attraverso il nostro sito e le parti più importanti del nostro tessuto sociale (associazioni, scuole e parrocchia), due questionari, uno destinato agli adulti e uno ai ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni”.
“La fotografia della comunità andava fatta in tempi stretti -, conclude Lucia Scattolin -, per poterci dare la possibilità di incominciare a operare già nell’immediato”.
Per Zero Branco, dunque, quest’anno pare incominciare in maniera più che propositiva e attiva.
Gaia Zuccolotto