giovedì, 28 Marzo 2024
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La Cgil denuncia cassa integrazione record nel 2020: tre volte tanto rispetto al 2010

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Sono allarmanti i dati che riguardano l’occupazione nel Vicentino. Lo pensa la CGIL di Vicenza che oggi ha snocciolato un po’ di dati recuperati da INPS, enti bilaterali e Veneto Lavoro.

Per iniziare ci sono 5 mila iscrizioni in meno all’INPS di Vicenza.

E poi numeri enormi di cassa integrazione: nel 2020 a Vicenza si contano 71,5 milioni di ore di cassa integrazione contro i 3,9 milioni del 2019. Nell’anno di crisi 2010, anno record per Vicenza nel nuovo secolo, furono 26 milioni: dieci anni dopo siamo a tre volte tanto.

E per quanto riguarda il FSBA ovvero il fondo di solidarietà bilaterale artigiano (la cassa integrazione dei dipendenti delle aziende artigiane) i lavoratori che hanno usufruito del fondo sono 29217 per un indennizzo totale di oltre 28 milioni di euro.

In tutta la regione per il FSBA sono stati erogati 132 milioni di euro: Vicenza con 28, Padova con 24 e terza Treviso con 24 milioni di euro, seguono le altre province. E non tutti i lavoratori hanno ancora ricevuto gli assegni.

Sui contratti registrati da Veneto Lavoro (agenzia della Regione Veneto) per i primi nove mesi dell’anno 2020 il saldo assunzioni-licenziamenti in provincia di Vicenza è leggermente positivo: +310. Ma nei primi nove mesi del 2019 erano +6735.

La Cgil poi rende noto anche il dato delle iscrizioni nei Centri per l’impiego del vicentino: 58500 iscritti al 30 settembre, in maggioranza donne e giovani. Un dato però che in gergo è considerato “sporco”: vi sarebbero un buon numero di persone che non si sono cancellate dopo essere state assunte e nemmeno dopo essere andate in pensione. E non si capisce come l’operazione non possa essere automatizzata nell’era del digitale.

Comunque il 51% dei disoccupati è iscritto da almeno due anni: si tratterebbe secondo i sindacalisti di persone considerate difficilmente ri-collocabili. In realtà secondo la Cgil berica è necessario rivedere totalmente l’organizzazione dei servizi per l’impiego e proporre politiche attive del lavoro efficaci: spetta a Regione e Stato.

Come dicevamo questi dati sono stati raccolti e illustrati oggi da Marina Bergamin, responsabile del dipartimento mercato del lavoro di Cgil Vicenza e da Natascia Frabetti, responsabile del dipartimento artigianato.

Il segretario generale Giampaolo Zanni ha commentato la situazione davvero nera per l’occupazione e il lavoro.

Per Zanni è necessaria la proroga del blocco dei licenziamenti e di conseguenza un rifinanziamento della cassa integrazione “covid”.

E poi è sempre più necessaria una riforma globale degli ammortizzatori sociali: la Cgil sostiene che serve un unico strumento per tutte le lavoratrici e i lavoratori finanziato direttamente da lavoratore e datore di lavoro.

E agli ammortizzatori sociali per il sindacato va agganciata assolutamente la formazione.

Preoccupa molto la scadenza del blocco dei licenziamenti prevista per fine marzo: se non dovesse essere prorogata – affermano alla Cgil di Vicenza – qui ci sarà una seria crisi occupazionale!

(servizio di Francesco Brasco)