martedì, 16 Aprile 2024
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La Finanza di Schio scopre una “cartiera” di fatture false

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Denunciato dalle Fiamme Gialle un imbianchino di 39 anni di Piovene per import-export illegale relativo a presse e lamiere

Un giro di 4.2 milioni, sequestrati beni per 1.2 milioni

Operazione della Guardia di Finanza di Vicenza e in particolare della tenenza di Schio quella che ha portato alla denuncia per gravi reati fiscali di un imbianchino di Piovene Rocchette di 39 anni, A. O. le iniziali, che si era inventato un secondo lavoro molto remunerativo, ma illegale, realizzando fatture false attraverso un’attività di import ed export di metalli (presse e lamiere) dall’Est europeo (Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Bulgaria) all’Italia tramite una Srl di cui era unico socio.

Dichiarazione infedele, occultamento di scritture contabili, emissione di fatture false, omissione della dichiarazione IVA, i reati ascritti al pittore di Piovene, imprenditore di una vera e propria “cartiera”: azienda che emetteva solamente fatture fasulle, senza avere una sede adatta a stoccare il materiale importanti e a rispedirlo per le destinazioni finali. Un’attività di successo perché la concorrenza sui prezzi finali che però secondo gli inquirenti presupponevano il calcolo premeditato dell’evasione dell’IVA.

A illustrare l’indagine il comandante  provinciale il tenente colonnello Alessandro di Stefano e il comandante della tenenza della GDF scledense il capitano Stefano Rizzello. (Nella foto i due ufficiali)
Il nome “triangoli scaleni” viene dalle strane e illogiche operazioni di fatturazione che però non corrispondevano agli effettivi viaggi delle merci, molto più semplificati, in linea diretta.
Una frode realizzata con un giro di fatture false da 4,2 milioni di euro.
La magistratura ha confermato in attesa di giudizio il sequestro dei beni mobili ed immobili dell’imbianchino 39enne per 1,2 milioni di euro, tra cui donaro nei conti correnti, una villetta in cui risiede, due automezzi e il capitale sociale della Srl.
Altre nove persone sono coinvolte nella vicenda e denunciate per dichiarazioni fraudolente: risiedono in provincia di Treviso, Brescia e Pisa.
Antonio Di Lorenzo