venerdì, 29 Marzo 2024
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Vicenza, la ministra sul bambino ucciso: “Lo Stato non deve lasciare sole le famiglie”

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“Una notizia lacerante, tutti dobbiamo sostenere le situazioni di sofferenza”

“La notizia del bimbo con problemi di salute strangolato dal padre, poi suicida, è lacerante”. Il riferimento è al caso di Castello di Godego, in provincia di Treviso: un papà, Egidio Battaglia, stravolto dall’idea che il figlio malata non avesse speranze di guarigione, l’ha ucciso prima di togliersi la vita. Commenta il ministro alle disabilità, Erika Stefani: “Esprimo il dolore senza fine per questa vicenda che mostra drammaticamente come la sfida che coinvolge noi tutti sia monitorare le aree di disagio, fare rete sui territori per individuare le situazioni di sofferenza, potenziare la rete dei servizi per non lasciare solo nessuno”.

“Le famiglie devono avere la certezza di essere sostenute, sia dagli enti centrali che da quelli locali”

Prosegue il ministro: “Di fronte alla disabilità e alla malattia, le famiglie devono avere la certezza di essere sostenute attraverso la progettazione di interventi condivisi ed erogati con continuità progettuale che va dai territori al governo centrale. Civiltà è adoperarsi tutti, al fianco delle istituzioni, affinché le famiglie e le persone non si sentano mai più sole. Lo sviluppo di progettualità con questi obiettivi deve coinvolgere tutte le realtà di sostegno, assistenza e la rete dei servizi”.
Prosegue la ministra Stefani: “E’ in questo contesto che intendo garantire il massimo coinvolgimento delle associazioni. Nessuno ha la bacchetta magica, ma oggi più che mai occorre far emergere le aree di sofferenza che rischiano di sfociare in drammi; occorre potenziare la rete dei servizi territoriali, prestare la massima attenzione ai temi e alle priorità. E per questo c’è bisogno dell’aiuto di tutti”.