venerdì, 29 Marzo 2024
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Arzergrande: Placida, 106 anni, più forte del virus

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Originaria di Arzergrande, da una decina d’anni ospite del Craup Umberto I, Placida era rimasta coinvolta nel terribile focolaio che ha colpito la casa di riposo a fine novembre, ma si è dimostrata più forte del virus.

Placida, 106 anni, è più forte del virus

Più forte del virus. Lo scorso luglio Placida ha festeggiato i 106 anni e da qualche settimana ha superato anche la positività al Covid. Placida Favarato, originaria di Arzergrande, da una decina di anni è ospite del Craup Umberto I. E’ rimasta coinvolta, come la maggior parte degli oltre duecento anziani, nel terribile focolaio scoppiato nella casa di riposo a fine dello scorso novembre che ha portato, nel giro di un paio di mesi, a più di trenta decessi.

La campagna vaccinale di massa ha rappresentato una vera svolta, visto che la situazione oggi è totalmente cambiata rispetto ai mesi scorsi.

Ancora lucida e dotata di una grande ironia, Placida ricorda con trasporto in particolare i tempi della Seconda Guerra Mondiale quando era lei a scrivere per tutte le donne del suo paese le lettere ai mariti impegnati al fronte.

Il presidente del Craup: “Le persone come Placida alimentano la speranza che gradualmente si possa tornare alla normalità”

“La nostra nonnina – racconta il presidente del Craup, Bruno Coccato – anche in questa occasione ha dimostrato tutta la sua forza e determinazione, superando brillantemente questa ennesima prova della vita. La famiglia le è sempre stata vicina, con l’aiuto delle videochiamate e delle visite protette organizzate dal servizio educativo. Le persone come Placida alimentano la speranza che gradualmente si possa tornare alla normalità, archiviando questo lungo periodo di privazioni come un lontano ricordo”. Come gli altri ospiti, Placida presto potrà tornare a riabbracciare tutti i propri cari.

Presto in arrivo quattro stanze degli abbracci

“Grazie a una donazione del Lions Club – aggiunge Coccato – allestiremo quattro “Stanze degli Abbracci” che permetteranno a tutti i nostri anziani di ricongiungersi dopo un anno di sofferto distacco”.

Come le altre Rsa, anche all’Umberto I deve fare i conti, oltre che con la pandemia, anche con i bilanci.

“Nonostante il bilancio di previsione del 2021 preveda un passivo di circa 650mila euro – precisa però Coccato – abbiamo deciso di non aumentare le rette. I costi per noi sono aumentati, ma ci rendiamo conto del contesto economico generale con cui anche le famiglie degli ospiti hanno a che fare. Abbiamo qualcosa come 35 posti ancora liberi, sono iniziati lentamente gli inserimenti ma per tornare a regime ci vorrà del tempo”.

Alessandro Cesarato