Dopo un ventennio di ipotesi, la “Romea Ferroviaria” sembrava cosa fatta, mentre sono trascorsi altri vent’anni e nessuno più ne ha parlato
Romea Ferroviaria, Bottrighe: il progetto più fattibile, scelto per motivi di minore impatto ambientale, era stato presentato nei primi anni del duemila a Ferrara. In quella occasione le amministrazioni provinciali, polesana e ferrarese, avevano siglato un accordo che puntava alla creazione del raccordo.
Bottrighe, Romea Ferroviaria: un progetto dimenticato
Realizzata l’opera, da Ferrara le merci avrebbero così raggiunto Adria per poi proseguire in tre direttrici, verso nord con la Venezia-Tarvisio, verso est con Chioggia e verso ovest con Verona e Brennero. Adria sarebbe così diventata naturale snodo strategico, anche se la linea sarebbe passata a due kilometri dalla stazione principale, creandone necessariamente una seconda. Nello stesso preliminare, tra Adria e Codigoro, in 25 kilometri di tratta, 32 con i raccordi, venivano segnalate le fermate nelle stazioni intermedie di Bottrighe, Corbola, Ariano Polesine, Dune di Messenzatica e Pontelagorino. Opera prevista in cinque anni di lavoro. Da ciò il proseguimento per dare continuità al corridoio Roma-Orte-Sansepolcro-Rimini-Ravenna e quindi Venezia, decongestionando Bologna. Chissà se qualche politico avesse voglia di riprendere l’ambizioso progetto, ciò darebbe sicuramente una risposta precisa in termini infrastrutturali, così tanto necessari allo sviluppo del territorio. (r.m.)