giovedì, 28 Marzo 2024
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L’assessore Donazzan sbaglia la data di morte di Dante. Il Pd irride, lei si giustifica: errore di battitura

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Camani del Pd: “Ha mandato una lettera al mondo della scuola dicendo che il 25 marzo è morto Dante”

Vanessa Camani
Vanessa Camani vicecapogruppo del Pd In Consiglio regionale

Mettendola sul ridere, chissà in quale girone l’avrebbe messa Dante! Viene però meno da ironizzare – annuncia una nota diffusa del Pd regionale – se pensiamo che Elena Donazzan, assessora all’Istruzione, ha inviato una lettera al mondo della scuola veneta, dai docenti agli studenti, decidendo che il 25 marzo non è la data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia, bensì il giorno della morte del sommo poeta. Un errore da matita blu che era evitabilissimo”. Così Vanessa Camani, vice capogruppo del Partito Democratico, commenta l’errore dell’assessora all’Istruzione che ha accomunato la giornata di ieri, compleanno di Venezia alla morte di Dante Alighieri, avvenuta in realtà nella notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321.

“E’ un errore da matita blu, del resto lei è abituata maneggiare la storia un tanto al chilo. Però canta Faccetta nera alla radio. In che mani è la scuola!”

Elena Donazzan, assessore del Veneto alla scuola e al lavoro al centro delle polemiche per un errore su Dante

“Non è il primo scivolone della Donazzan, abituata a maneggiare la storia un tanto al chilo. Si tratta di episodi che evidenziano l’inadeguatezza di chi, da un’eternità, gestisce un settore delicato, penalizzato e lasciato all’abbandono in questa epoca di pandemia. Lo strafalcione di queste ore, inanellato dopo l’indegna esaltazione delle gesta fasciste e l’esibizione radiofonica sulle note di Faccetta Nera, testimonia che, pandemia o meno, la scuola in Veneto non è in mani sicure. Abbiamo presentato, insieme ai colleghi Possamai, Bigon e Zottis, un atto ispettivo per interrogare l’assessora su Dante. Questa figuraccia merita di essere tramandata ai posteri come esempio, per nulla sommo, di gestione istituzionale”.

“Un errore dovuto a un frettoloso riporto di impaginazione, ma questi in che mondo vivono? Io perdo tempo a salvare le aziende dalla crisi”

Dal canto suo, Donazzan giustifica la gaffe su Dante come un “errore di battitura”: “Apprendo che un errore di battitura contenuto in una mia lettera (dovuto ad un frettoloso riporto in fase di impaginazione, e non certo ad una lacuna storica) sta letteralmente facendo impazzire alcune persone che, probabilmente, non hanno molto altro da fare. Un errore, peraltro, immediatamente risolto con l’invio di una errata corrige”. L’assessore si chiede anche: “Ma in che mondo vivono queste persone? Dante, a chi semina discordia, destinò la nona bolgia dell’VIII Cerchio dell’Inferno (Canto XXVIII). Io, a chi semina discordia, rispondo con un sorriso: il mio tempo preferisco utilizzarlo, come sto facendo con grande impegno e dedizione da molti mesi a questa parte, per salvaguardare posti di lavoro e accompagnare aziende venete in difficoltà fuori da questa crisi”.