sabato, 20 Aprile 2024
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Riviera del Brenta: il Covid porta ad una contrazione delle imprese, anche di quelle artigiane

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L’anno della pandemia Covid 19 in Riviera del Brenta porta ad una contrazione delle imprese attive e anche di quelle artigiane. Ad analizzare i dati di Infocamere nei 10 Comuni del comprensorio, elaborati dal centro elaborazione dati della Cgia di Mestre, è l’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta” con il Presidente Luca Vanzan e il Segretario Giorgio Chinellato.

“Il 2020 è stato un anno davvero particolare- spiegano Vanzan e Chinellato per l’intera Riviera del Brenta- le cessazioni delle attività hanno superato le iscrizioni. Ci sono stati settori che hanno retto meglio la crisi come la filiera di aziende legate all’edilizia e alle attività immobiliari, mentre altri settori collegati ai servizi sanitari alla persona e al commercio alla calzatura hanno risentito di più dell’emergenza”.

Contrazione imprese: alcuni dati significativi che emergono dalle elaborazioni dei dati

Nel 2019 la totalità delle aziende attive nel mandamento dei 10 comuni erano 8921, al 31 dicembre del 2020 erano invece 8857. Il saldo negativo è di 64 aziende con una perdita percentuale dello 0,7%. In tutta l’area del veneziano il calo è stato dello 0,5%.

Andando nel dettaglio dei 10 Comuni del comprensorio della Riviera, si notano delle differenze. Il paese più virtuoso in termini complessivi di crescita delle imprese sul territorio, è Mira con 1950 imprese attive nel 2020 contro le 1932 imprese del 2019. Mira ha un saldo positivo di imprese nonostante la pandemia, di 18 imprese e cioè segna uno 0,9% in più sull’anno precedente. Segna dati positivi poi solo Fossò con + 0,2% di crescita. Dolo con 1200 aziende nel 2019 e 1180 in attività nel 2020 registra un 1,7 % in meno. Vanno peggio Campolongo con un saldo di –21 aziende e una variazione negativa del 2,5% e Vigonovo con la stessa percentuale di diminuzione.

Il dettaglio sulle imprese artigiane della Riviera del Brenta

Nello specifico delle imprese artigiane, la perdita in percentuale è più secca nel mandamento. “Si registrano – spiegano Vanzan e Chinellato – nel 2020, 3115 imprese artigiane attive contro le 3148 del 2019 con una diminuzione assoluta di 33 aziende e in percentuale del 1%. Il dato metropolitano segna invece -0,9%“.

Anche nel caso delle sole imprese artigiane, il trend segue in linea di massima quello complessivo di tutte le aziende presenti, ma con qualche differenza. Ad esempio è ancora Mira il territorio comunale più virtuoso con 684 imprese artigiane attive nel 2020 contro le 663 del 2019. Una variazione positiva di 21 imprese e una percentuale di +3,2%. Segna un dato positivo anche Campagna Lupia con + 0,9%. Vanno male invece Camponogara con – 3,8%, Campolongo Maggiore – 3,6 %, Fosso -3,1%, Fiesso-2,4% mentre Dolo nel comparto artigiano contiene la perdita a -0,6%.

Nel dettaglio dei codici Ateco dei 10 comuni della Riviera, fra il 2019 e il 2021, si nota un calo complessivo del 3,1% per il settore pesca e agricoltura, che però raggiunge il – 10,3% per le imprese artigiane. Si registra poi complessivamente una diminuzione del 3,3% delle imprese legate al settore moda in attività, che per le imprese artigiane raggiunge un calo del 3,9 %. Segnano sul complessivo delle imprese presenti, dati positivi, servizi di informazione e comunicazione, attività immobiliari e servizi di supporto alle imprese. Aumentano le società e imprese legate a servizi per l’istruzione. Calano dello 0,8% le imprese artigiane del comparto estetica ed acconciatura.

Infine, i dati delle imprese dell’Associazione Artigiani della Riviera, associazione che conta circa 800 aziende iscritte nel comprensorio. “Nel 2020 abbiamo registrato – conclude Chinellato – 22 nuove iscrizioni e 23 cessazioni. Ad ora nel 2021 abbiamo già registrato 11 nuove iscrizioni. Le cessazioni sono più nel comparto edile ma non per crisi legata al settore, ma prevalentemente per raggiunti limiti di età degli imprenditori”.