giovedì, 28 Marzo 2024
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Riviera e Miranese: dipendenza dai social, è allarme

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Giovanissimi sui social: ora è allarme dipendenza, dipendenza che degenera anche in comportamenti devianti in Riviera del Brenta e Miranese. In Riviera e Miranese oltre la metà dei giovani ci sta più di 4 ore al giorno.

I Comuni puntano a far luce sul fenomeno con una indagine ad hoc. La fascia d’età più a rischio è quella che va dagli 11 ai 17 anni. I minori che non hanno un rapporto corretto con i social sono quasi il 60 % dei 15 mila ragazzi che sono presenti per popolazione, nel comprensorio dei 17 Comuni. Questi ragazzi sono sui social dalle 2 alle 4 ore al giorno. C’è anche una piccola minoranza di giovani che ha un rapporto “patologico” con i social: fra pc e telefonini ci stanno anche 6-7 ore al giorno.

A fare l’analisi della situazione è Andrea Martellato sindaco di Fiesso D’Artico che è presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 3. “La situazione nell’ultimo anno – sottolinea Martellato – anche a causa del lockdown e delle restrizioni legate alla pandemia, è peggiorata per quanto riguarda l’uso corretto dei social network fra i ragazzi”. Stare troppo sui social non fa bene ai comportamenti. “In una situazione di questo tipo – continua Martellato – sono aumentate di oltre 15 % le segnalazioni di cyberbullismo o di uso di sostanze come alcol e droga fra i giovanissimi. Per molti ragazzi fra gli 11 e i 17 anni l’unica maniera di vivere la socialità è frequentare la realtà virtuale”.

Martellato: “Il problema della dipendenza dai social genera ragazzi/e incapaci di interelazionarsi con gli altri in maniera corretta”

I Comuni del comprensorio non restano a guardare. “Il problema della dipendenza dai social – continua Martellato – genera ragazzi e ragazze incapaci di interelazionarsi con gli altri in maniera corretta. Non c’è confronto e scambio di emozioni se si sta davanti ad un pc o a smanettare sulle chat e al cellulare. Per comprendere questo fenomeno e cercare di porvi rimedio proporrò ai sindaci dell’area del distretto di Dolo – Mirano di commissionare uno studio ad hoc in collaborazione con l’Ulss 3 e con le direzioni scolastiche. Per chi ha sviluppato dipendenza poi, serve una vera e propria rieducazione alla corretta socialità“ .

Alessandro Abbadir