giovedì, 28 Marzo 2024
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Vicenza, il sindaco lancia l’offensiva per far rinascere il centro storico

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“Per il centro puntiamo a un nuovo piano urbanistico e a un nuovo piano commerciale”. 

Approvato dal Consiglio comunale il piano degli interventi, che delinea la strategia urbanistica per Vicenza nei prossimi anni, la giunta Rucco ha cinque obiettivi davanti. Primo. Costruire un nuovo piano particolareggiato per il centro storico, senza dimenticare che a questo va agganciato un nuovo piano commerciale. Secondo. Puntare sul “credito edilizio” per chiudere i buchi urbanistici della città, che sono molto dolorosi e visibili proprio in centro, basti pensare all’ex Camera di commercio oppure all’ex cinema Corso, sempre in corso Fogazzaro. Terzo. Far ripartire i “Pua”, vale a dire i piani urbanistici attuativi, ossia quegli strumenti che servono a dare attuazioni agli interventi di nuova urbanizzazione e riqualificazione. Quarto, ma è un po’ la sintesi dei punti precedenti: assieme alla leva del bonus edilizio per il 110%, il Comune vuole riuscire a smuovere l’economia e far riprendere un tessuto produttivo che boccheggia in questi mesi di blocco per la pandemia. Quinto, a margine degli interventi e a proposito di buchi urbanistici in centro: l’amministrazione punta a lanciare il mese prossimo la gara per la progettazione preliminare della nuova biblioteca all’ex tribunale.

Cinque “comandamenti” di Rucco sull’urbanistica prossima ventura: “Cerchiamo di smuovere l’economia”

Questo è il disegno che il sindaco Russo, che s’è riservato la materia dell’urbanistica senza delegarla, delinea a margine dell’incontro nel quale precisa i meriti del “piano degli interventi”. Che sono due: aver contenuto il consumo di suolo e dare impulso a una Vicenza green. E più avanti vedremo di spiegare come c’è riuscito.

È molto concentrato sul centro storico, il sindaco, e ha i suoi motivi, come ben sanno tutti i cittadini. Il centro è la zona più delicata di Vicenza, che soffre di spopolamento, spesso abbandono, dove la sporcizia è più evidente e di molti altri problemi. Nella foto, l’ex cinema Corso, uno dei “buchi neri” del centro città, assieme all’ex Camera di commercio, pure in corso Fogazzaro.

Dal punto di vista urbanistico, è chiaro che il “piano Coppa” vanto del sindaco Giorgio Sala, a mezzo secolo di distanza dall’adozione, debba essere pensionato. L’idea, abbozzata dal sindaco come linea direttiva, è quella di “ripensare il centro e rilanciarlo” anche, appunto, attraverso un piano commerciale. Per raggiungere questo obiettivo uno strumento che l’amministrazione vuole incentivare è quello del credito edilizio, vale a dire la conversione del valore di un immobile esistente in diritti edificatori, da sfruttare nello stesso posto o in luoghi diversi. Secondo il sindaco, questo strumento consentirà di “ridurre e contenere il consumo del suolo e valorizzare le aree degradate”, perché si potranno generare dei crediti, appunto, per chi vorrà intervenire sui punti più delicati e magari abbandonati. In parole povere, anziché costruire sul nuovo, si dirotta l’intervento del privato su un’area che secondo il Comune ha bisogno di essere recuperata, sistemata, valorizzata.

I “crediti edilizi” sono lo strumento decisivo per raggiungere un accordo con i privati: il Comune non ha soldi e concede diritti edificatori a chi vuole investire nei “buchi neri” della città

L’idea dei “crediti edilizi” è valida e Vicenza non è la prima città a scoprirla e applicarla, visto che è contenuta nella legge urbanistica regionale del 2004. Francesco Rucco sostiene che questo strumento può motivare gli imprenditori. Siccome il Comune non ha soldi – questo il suo ragionamento – può invogliare i privati concedendo diritti edificatori in quei punti che gli interessano: e cita apertamente l’ex Macello, questione sanguinante per la città, l’ex Camera di commercio e l’ex cinema Corso: sono “buchi” che pubblico e privato possono accordarsi per chiudere. Finalmente. L’ex macello in viale Giuriolo, da sempre uno dei punti dolenti di Vicenza. E’ da almeno quanrant’anni che cade a pezzi.

Quella dell’urbanistica e dell’attenzione al centro storico è un’altra bella scommessa che il sindaco lancia per Vicenza, la terza in questo scorcio d’anno dopo la dorsale verde dai quartieri ovest sino a Campo Marzo e l’alta velocità da… velocizzare perché proprio il sindaco ha giudicato “irreversibile” l’ultimo progetto di Rfi accantonando le idee sul tunnel. Piatto ricco, quello dell’urbanistica, dove davvero si gioca la credibilità dell’amministrazione e la sua capacità di incidere sul tessuto urbano, ma soprattutto di progettare un futuro d’ampio respiro per Vicenza.

Il “piano degli interventi” risparmia 35 ettari dal mattone e regala una Vicenza più green

Sul fronte del “piano degli interventi”, i risultati raggiunti sono nei numeri. Il Comune ha detto “no” a nuove urbanizzazioni, risparmiando così 35 ettari. La variante del 2018, infatti, prevedeva quasi 47 ettari per questi nuovi insediamenti: ne sono stati autorizzati poco meno di 14. In questo modo, Vicenza può rientrare nel nuovo tetto di 48,45 ettari edificabili previsti dalla Regione come consumo massimo di territorio. Con il sindaco Variati questo tetto era di 61 ettari. Adesso Vicenza rispetta il limite regionale con 46,49 ettari che possono essere autorizzati.

Sono state accolte, infine, pochissime richieste dei cittadini per completare l’edificazione (ex Bid, bando degli interessi diffusi) che non erano riusciti a ultimare: il Comune ha detto “sì” appena a 21 domande, pari a mezzo ettaro di territorio da edificare, quando all’inizio si era partiti con 400 richieste. (a.d.l.)