martedì, 16 Aprile 2024
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Vicenza, per Possamai un incarico nazionale a Roma nella segreteria di Letta

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Le indiscrezioni trovano eco in un importante pezzo de Il Foglio ma l’interessato non commenta

Enrico Letta e Giacomo Possamai, fotografati nel Veneto a un incontro in cui era presente anche Angelo Guzzo

L’indiscrezione circola con tanta insistenza che Valerio Valentini sul Foglio non solo ne fa un pezzo ma mette anche la notizia nel titolo: “Letta chiama il veneto Possamai al Nazareno – Una segreteria che guarda sempre più al Nord”. Che Giacomo Possamai sia persona assai vicina al neo-segretario Enrico Letta è noto. Così com’è certificato il feeling personale e politico tra i due. Possamai, appena 22enne, già otto anni fa collaborava con l’allora vicesegretario e poi premier a Roma. Era leader dei giovani democratici e in quella veste s’è cementato un rapporto di stima tra i due esponenti che prosegue tutt’oggi. Sedici anni di differenza non sono abbastanza da essere padre e figlio, ma politicamente parlando è la saldatura di due generazioni. Il che invece è importante dal punto di vista politico, specie in un partito che ha bisogno di recuperare credibilità proprio tra i giovani e in altre aree che non siano la sinistra storica. E Giacomo Possamai aveva salutato la nomina plebiscitaria di Letta con un chiaro assunto: “Ha la forza per cambiare il Pd”.

Letta e Possamai rappresentano la saldatura di due generazioni che guardano al futuro del partito

Abbiamo già ricordato su queste pagine che Enrico Letta è stato a Vicenza nel settembre scorso per sostenere la candidatura di Giacomo alle regionali con un endorsement che ha avuto un indubbio peso – se non di voti, certamente di autorevolezza – nel raggiungere quota 11mila preferenze nella provincia di Vicenza, spingendo Possamai al seggio di palazzo Ferro Fini in Regione ma anche, unico dem, nei posti alti della classifica dei più votati nel Veneto.

Quei voti, oltre naturalmente alla sua credibilità personale, hanno portato il trentenne vicentino alla carica di capogruppo in Consiglio regionale, mai toccata in precedenza a un così giovane esponente del centrosinistra. L’unico a potergli fare concorrenza è il bassanese Finco ma sui banchi della Lega.

Il Foglio, quotidiano che nella sua edizione on linea ha lanciato l’indiscrezione su Possamai cooptato al Nazareno da Letta

Adesso oltre a questo incarico se ne profila un altro a livello nazionale e di partito. Quale sarà? Difficile fare previsioni e anche inutile chiedere all’interessato che, elegantemente, glissa l’argomento come se Il Foglio fosse L’eco di Topolinia. Invece Valentini sul suo giornale sottolinea la strategia del segretario di puntare a recuperare consensi nelle regioni a trazione leghista, in quel Nord che oltre all’anima più radicale ne ha anche un’altra più moderata, sicuramente di matrice cattolica. E’ quella su cui punta anche Luca Zaia, tant’è che qualche osservatore commenta che se fosse nato trent’anni prima sarebbe stato arruolato nelle fila dei dorotei. Sembrerebbe una contraddizione, invece non è sbagliato per un Pd che cerca nuovo spazio andare a scovarlo nelle aree della tradizione cattolica democratica, la stessa che ha espresso molti consensi verso i Cinque Stelle, visti come una forza alternativa al centrodestra tant’è che nel 2015 avevano il 25% di consensi nel Veneto.

L’alleanza, se non la federazione, con i Cinque Stelle è la stella polare della nuova segreteria: anche nel Veneto appare una prospettiva obbligata

Giuseppe Conte, già presidente del Consiglio e capo “in pectore” dei Cinque Stelle

Quanto sia emergenziale la situazione dei consensi del Pd in Regione è sotto gli occhi di tutti: un “partito di Conte” è già stato fotografato dai sondaggi con una dote a due cifre, tra il 15 e il 16% dei voti. Musica che è suonata come un allarme per i Cinque Stelle che si sono precipitati a recuperare l’ex premier, per non vedere sbriciolato il loro patrimonio elettorale. E la stessa musica l’ha ascoltata bene anche Enrico Letta da Parigi: quegli stessi sondaggi attribuiscono al “partito di Conte” una forte erosione dell’elettorato Pd, al punto da farlo scendere al 14% nazionale, che vorrebbe dire scendere nel Veneto sotto la soglia del 10 per cento. Il dialogo tra Pd, Conte e Cinque Stelle, presupposto di una federazione elettorale, è insomma obbligato a tutti i livelli, Veneto compreso.

Naturalmente, in questi primi giorni della nuova segreteria, Letta ha molte grane da risolvere: sta conducendo un primo giro d’orizzonte con i leader degli altri partiti, un po’ per mettere le carte in tavola e un po’ per capire chi ci sta nel suo progetto federativo di centrosinistra. Una mossa importante all’interno del partito, cioè il cambiamento dei capigruppo di Camera e Senato, l’ha messa a segno: ed è stato un rinnovamento non da poco, che mette la sua linea al riparo da tentativi renziano-revanscisti.

Dalla Rosa è in rotta di collisione con la nuova segreteria, mentre si fa urgente definire la candidatura da contrapporre a Rucco nel 2023 a Vicenza

Otello Dalla Rosa ha criticato aspramente l’attuale segreteria nazionale del Pd

Chi non ci sta con Letta a Vicenza l’ha già fatto sapere: è Otello Dalla Rosa, sfortunato candidato sindaco tre anni fa, che in un’intervista a Il Giornale di Vicenza ha spiegato bene la sua posizione. Ha fatto capire che per lui Pd sta per Partito deragliato e che non ci sta proprio a un’alleanza tra Pd e i Cinque Stelle. Più lontano di così dalla nuova segreteria è impossibile. La sua posizione, che sicuramente non è isolata nell’area del Pd vicentino, ha portato qualche osservatore a ipotizzare anche le sue dimissioni dal Pd, magari per approdare nel partito di Carlo Calenda che proprio Dalla Rosa ha ospitato a Vicenza. Una rottura di Dalla Rosa, che resta comunque un riferimento del centrosinistra in Consiglio comunale per cultura e competenza, non sarebbe utile allo schieramento, proprio nel momento in cui deve mettere in acqua la barca che dovrà portare – presto, pandemia permettendo – a una candidatura per le amministrative del 2023, da contrapporre alla ormai certa ricandidatura di Francesco Rucco a palazzo Trissino. (a.d.l.)