Il master in cultura del cibo di Ca’ Foscari disegna la “nuova normalità” per il comparto food & wine
Saranno i 21 studenti del master universitario di Ca’ Foscari in cultura del cibo a cercare una risposta ad alcuni interrogativi: come si mangerà dopo la pandemia? Come si organizzerà il settore del cibo, vale a dire produttori, ristoranti e clienti? Quale sarà la “nuova normalità” per il comparto food and wine dei prossimi anni? Sono domande importanti, relative a un comparto vitale per l’economia nazionale: vale il 12% del Pil, conta circa 60mila aziende, industrie alimentari e migliaia di attività di distribuzione e ristorazione che sono capaci di valorizzare la qualità del made in Italy, come testimoniano i 44 miliardi di export del 2020.
Da metà aprile a metà giugno gli studenti del master di Ca’ Foscari lavoreranno in gruppi, seguiti da un team di esperti e docenti dell’università: utilizzando metodi innovativi, confrontandosi con esperti del settore e attraverso ricerche sul campo, elaboreranno scenari per il food made in Italy.
Le nuove tendenze: più digitale per informarsi e acquistare e maggiore attenzione a salubrità e sostenibilità
Si tratta di un laboratorio digitale, quello organizzato dall’ateneo, per formare gli esperti di domani. La pandemia, infatti, ha accelerato alcune tendenze già presenti nel consumo di cibo e vino: un uso massiccio del digitale per informarsi e acquistare; una incertezza su quali saranno le forme del consumare insieme – e in presenza – nei ristoranti e nella convivialità; una maggiore attenzione del consumatore a salubrità e sostenibilità.
Queste sfide richiedono alle imprese italiane di rivedere le proprie strategie e sfruttare il potenziale di nuove tecnologie e nuovi approcci al fare impresa.
Il master è diretto da Vladi Finotto ed è sostenuto da Cipriani Food, da Molino Moras e dall’Ais.