“A quo venis?” (dal latino: da dove vieni?) è il nome di una complessa operazione messa a segno dalla Guardia di Finanza di Vicenza e Schio per la tutela della salute dei consumatori e il contrasto alle violazioni del Codice del Consumo.
In particolare i finanzieri hanno sequestrato 384 tonnellate di pellet (per le stufe) per un valore commerciale che supera i 107 mila euro. Ed hanno denunciato i titolari delle ditte commerciali coinvolte a vario titolo per aver messo in vendita merci con false certificazioni di qualità,, mendaci indicazioni di origine e in violazione del Codice del Consumo.
SEQUESTRO IMPONENTE A CAMISANO VICENTINO
Il sequestro più importante (circa 320 tonnellate) in un magazzino di Camisano Vicentino, poi altri sequestri a Schio e a Zanè (Vicenza), per finire addirittura in alcuni centri trentini della Valsugana.
Sui sacchi di “pellet” per uso domestico non venivano riportate tutta una serie di certificazioni necessarie, e in alcuni casi il prodotto veniva venduto come svedese o norvegese, nonostante fosse stato di fatto prodotto e confezionati in Repubblica ceca.
Il titolare della società cha ha sede a Milano, ma il magazzino come dicevamo si trova a Camisano Vicentino, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e di vendita di prodotti industriali con segni mendaci. Tutte denunce da codice penale.
La società è stata segnalata per i profili di responsabilità amministrativa in quanto, effettivamente, avrebbe tratto un vantaggio di tipo economico dalla commercializzazione del pellet sequestrato.
SEQUESTRI A SCHIO E TORREBELVICINO
Gli interventi avvenuti poi a Schio e a Torrebelvicino hanno fruttato un sequestro di 50 tonnellate di pellet (delle complessive) in questo caso però provenienti dalla Romania. Anche qui sequestro della merce e denunce per il titolare della ditta residente a Schio per il reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, punito dal codice penale. L’impresa individuale è stata anche segnalata alla magistratura per la responsabilità amministrativa.
ANCHE A ZANE’
Altra operazione collegata delle Fiamme gialle di Schio in quel di Zanè (Vicenza): anche qui sequestro per un paio di tonnellate di “pellet”. Qui le confezioni addirittura erano prive di qualsiasi indicazione del produttore: altro sequestro e denuncia sia penale sia amministrativa.
E DA SCHIO AL TRENTINO IN VALSUGANA
Infine da Schio i finanzieri hanno seguito il canale di distribuzione di altro pellet con dichiarazioni non regolari in etichetta e sono riusciti ad attuare sequestri a Borgo Valsugana, Pergine e a Castel Ivano in provincia di Trento: qui altre 10 tonnellate di pellet sequestrate. Alcuni sacchi dichiaravano il falso: che il legno fosse svedese, quando invece era evidentemente confezionato in Repubblica Ceca.
In questo caso, tre dirigenti sono stati segnalati alle competenti Procure della Repubblica di Vicenza e Trento per il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci (punito dall’art. 517 del codice penale) mentre la stessa S.p.A. è stata segnalata per presunti illeciti amministrativi.