lunedì, 18 Marzo 2024
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Rovigo, il Comune realizza il “Bosco dei nuovi nati”

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Il Comune di Rovigo istituisce il “Bosco dei nuovi nati” per promuovere il patrimonio arboreo e lo sviluppo del verde urbano

Bosco

L’iniziativa “Bosco dei nuovi nati”, approvata dalla Giunta, fa riferimento alla legge 10/2013, che conferma la precedente  del 1992, la quale obbligava la messa a dimora di un albero per ogni nuovo nato e di provvedere ad individuare un’area nel territorio comunale da destinare a forestazione urbana, con posa di piante autoctone. La nuova legge 10/2013 limita l’obbligo solo ai Comuni oltre i 15.000 abitanti, estendendolo  anche per i bambini adottati.

Trasformare un obbligo in un’opportunità

Il Comune di Rovigo non aveva mai condiviso questa iniziativa, che si inquadra nella volontà di promuovere il patrimonio arboreo nazionale, lo sviluppo del verde urbano e consente quindi di trasformare un obbligo in una opportunità. Un progetto che sposa perfettamente la volontà di questa amministrazione, che oltre ad istituire il “Bosco dei nuovi nati”, è impegnata nella programmazione di iniziative di sostenibilità ambientale che includono l’aumento e la riqualificazione delle aree verdi pubbliche comunali, finalizzata ad obiettivi di contrasto ai cambiamenti climatici, incremento dell’assorbimento di CO2, miglioramentodella qualità dell’aria e del microclima urbano, nonché l’aumento delle aree verdi per una maggiore fruibilità da parte dei cittadini.

Gli altri interventi per le aree verdi di Rovigo

Diversi interventi sono già stati realizzati in questo senso, come spiega l’assessore allo Sviluppo sostenibile Dina Merlo, e l’amministrazione comunale ha promosso forme di collaborazione pubblico/privato attraverso una donazione di 380 piante da parte dell’azienda IRSAP ed ha anche stipulato di recente un Protocollo di Intesa con la società ARBOLIA Spa, società benefit nata dalla collaborazione tra Snam e Cdp. Questo Protocollo ha già visto la concreta realizzazione di un bosco urbano di oltre un ettaro con la sponsorizzazione di quattro aziende operanti ne territorio: IQT Consulting Spa, NEP Srl, Polimero Srl e Global Power Plus Srl.

Il bosco “diffuso” dei nuovi nati

L’assessore  Merlo sta seguendo una ricognizione del patrimonio del verde pubblico e delle aree disponibili per l’individuazione di ambiti che possano essere destinati alla creazione di un bosco “diffuso” sul territorio e non localizzato in un solo luogo. Una prima zona di intervento è stata individuata nell’area verde di proprietà comunale in zona Interporto, dove è già stata realizzata la messa a dimora delle ultime 150 piante, derivanti dalla precedente donazione di IRSAP.

Inoltre nella delibera di Giunta istitutiva del Bosco dei nuovi nati è stato previsto che in tale iniziativa siano inseriti anche gli stessi interventi di imboschimento urbano attuati in relazione al Protocollo di Intesa con società ARBOLIA Spa, che possono essere considerati come parte integrante del bosco “diffuso” dei nuovi nati.

Le piante

Queste piante rispondono alle caratteristiche previste dal Regolamento del verde comunale e costituiscono un nucleo di partenza iniziale, assieme a quelle piantate in aree di forestazione, per sviluppare gli obiettivi di sviluppo del verde urbano e del patrimonio forestale nazionale, di miglioramento della qualità ambientale e della compensazione delle emissioni di gas serra del territorio, nell’ambito della realizzazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima (PAESC).

Una classificazione funzionale delle aree verdi

Secondo l’assessore Merlo si rende necessario ripensare ad una classificazione funzionale delle aree di verde pubblico, in relazione alle funzioni ambientali ed ai servizi ecosistemici che assolvono, essendo lo sviluppo e la crescita del verde piantumato un fenomeno dinamico che interferisce con la fruibilità e la mitigazione climatica.

Tale attività si inserisce, come previsto dal Programma di questa Amministrazione comunale, in un’ottica di Piano di azioni sostenibilità, indirizzato a restituire alle generazioni successive un ambiente tutelato e ben conservato nelle sue componenti vegetali e forestali, in riferimento alla realizzazione degli obiettivi di Agenda 2030.