giovedì, 28 Marzo 2024
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Campiello dei record: arrivati 360 libri per concorrere al premio. E nelle trame spunta la pandemia

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Dopo l’anno scorso in piazza San Marco, la finale della 59esima edizione si svolgerà all’Arsenale di Venezia

Pietro Luxardo, presidente del Comitato di gestione del Premio Campiello

La pandemia influisce anche sul Campiello. In due modi. Sarà perché gli scrittori hanno avuto più tempo, tra un lockdown e un coprifuoco, fatto sta che i libri presi in considerazione alla prima selezione sono stati 360, record assoluto del premio. Spiega Pietro Luxardo, a capo del comitato di gestione del premio organizzato dagli industriali veneti: “Eravamo arrivati a 250 titoli in passato, ma il numero di quest’anno è ben superiore”. Gli fa eco Walter Veltroni, presidente della giuria dei letterati, quando gli si chiede se c’è una tendenza riscontrabile nei libri: “Dalla scrittura emerge quanto abbiamo vissuto in quest’anno. Affiora una certa cupezza. C’è il senso della storia di quanto è successo. Ma in termini letterari, sembra un paradosso, però è una fortuna”.

Il presidente della Fondazione Campiello, Enrico Carraro: “Stiamo lavorando a una collaborazione con la Biennale di Venezia”

Giancarlo Leone, un passato da alto dirigente Rai, adesso è presidente dell’associazione dei produttori televisi
Enrico Carraro, presidente degli industriali veneti

Sono state queste considerazioni a tracciare il legame con l’attualità del premio letterario che quest’anno giunge alla 59esima edizione. Parecchie le novità emerse nella presentazione dell’edizione che s’è svolta a Milano, condotta da Giancarlo Leone, già alto dirigente Rai e ora presidente dell’Associazione produttori televisivi.

LA FINALE ALL’ARSENALE. Il lavoro della giuria s’è svolto in questi mesi in via telematica, ma le ultime riunioni, quella privata del 27 maggio a Padova e quella del 28, pubblica, saranno in presenza. Dall’incontro al Bo di venerdì 28 maggio, con votazioni palesi, uscirà la cinquina finalista che sarà giudicata dalla giuria popolare dei 300 lettori. La serata finale si svolgerà all’Arsenale di Venezia, presentata da Andrea Delogu e sarà trasmessa in diretta streaming sulla piattaforma Rai, grazie a una partnership con il servizio pubblico. Dopo piazza San Marco l’anno scorso, quest’anno tocca a un altro luogo simbolo di Venezia: l’Arsenale. L’ha scelto Enrico Carraro, presidente della Federazione degli industriali veneti e della Fondazione Campiello, che indica anche un altro motivo: “L’Arsenale era una delle grandi imprese italiane nel Cinquecento, un precursore dei sistemi industriali. Torniamo alle nostre radici”.

Veltroni: “Nei libri di quest’anno emerge l’anno difficile che abbiamo vissuto a causa della pandemia”

Walter Veltroni, presidente della giuria dei letterati del Campiello

VELTRONI PRESIDENTE. Anche la scelta di Walter Veltroni come presidente della giuria dei letterati è stata sua, sottolinea Carraro che annuncia altre due novità: la diretta tv e una collaborazione con la Biennale. Non dice di più. Veltroni aggiunge un’altra considerazione: “I libri premiati sono spesso diventati opere nel cinema e in teatro. Guardiamo in questa direzione per rafforzare il premio”. Se due più due fa quattro, c’è da attendersi qualche sorpresa positiva. Del resto, Veltroni è uomo di scrittura ma anche regista di cinema e di televisione. Niente di più facile che qualche libro nel vicino futuro prenda questa strada. Chissà, magari il vincitore in futuro vedrà diventare il suo libro un film alla Mostra del cinema di Venezia.

 

ROSA DEI LIBRI. I 360 libri dell’inizio si sono asciugati a un decimo: c’è una rosa di 30 libri attorno alla quale la giuria dei letterati sta lavorando. “La giuria che discute in presenza – aggiunge Veltroni – è anche segno di un Paese che si riprende. Del resto gli indicatori del mercato culturale mostrano che le vendite dei libri sono in ripresa. Si vede che durante la pandemia abbiamo riscoperto le parole, da quelle del dialogo a quelle dei libri”.

 

Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana: la sua azienda ha acquistato e regalato, specie alle scuole, 32mila libri del Campiello

SPONSOR E COLLABORAZIONI. Numerosi i partner del Campiello, tra quelli confermati e altri nuovi. Da segnalare, per esempio, il ritorno della Coca-Cola, per esempio, oppure la conferma di Umana che ha realizzato un altro record. L’ha raccontato il presidente Maria Raffaella Caprioglio: l’agenzia per il lavoro ha acquistato e distribuito 32mila libri del Campiello dell’anno scorso, tra omaggi di Natale e quelli donati agli Its, che sono il cuore della formazione tecnico-scientifica attuale e futura. Gli altri partner: Intesa SanPaolo, Fincantieri, Alperia, Tim, Sidi, Studio Dca, Seingim, Grafiche Antiga, Consorzio del prosecco Conegliano Valdobbiadene, Salviati.

 

 

Franco Mussida, autentica leggenda del prog italiano già fondatore della Premiata Forneria Marconi

UNA GALASSIA DI NUOVI PROGETTI. Battezza così il presidente Carraro le iniziative organizzate dalla Fondazione Campiello assieme ad altri partner: “Abbiamo siglato delle importanti partnership con La Biennale Di Venezia e con la Collezione Peggy Guggenheim, attivato nuove sinergie con il CPM Music Institut di Franco Mussida, con la Scuola di Cinema Carlo Mazzacurati e con la Farnesina, ideato un nuovo progetto con le biblioteche Pirelli. Una “galassia” di nuovi progetti che stanno nascendo attorno a uno dei premi letterari più autorevoli del nostro Paese”. Il Cmp è una scuola di musica attiva a Milano dal 1984 ed è una creatura di Franco Mussida, autentica leggenda del prog italiano, già fondatore della Premiata Forneria Marconi, chitarrista del gruppo e autore di brani indimenticabili come Impressioni di settembre e La carrozza di Hans. Attivo in molti altri campi, Mussida oggi era presente a Milano, dove non è mancata anche Laura Pugno, che è stata finalista al Campiello 2017 ma questa volta era presente a nome del Ministero degli Esteri, dove lavora. Ha illustrato le forme di collaborazione con il Maeci, sia come sostegno alla traduzione delle opere, sia come divulgazione tramite gli Istituti di cultura italiana all’estero.

 

Antonio Calabrò, direttore della Fondazione Pirelli

IL CAMPIELLO JUNIOR. Frutto della collaborazione con la Fondazione Pirelli, quest’anno prende vita il Campiello junior. Si tratta di un concorso che è rivolto agli autori di libri per ragazzi e che si svolge con le stesse modalità del Campiello maior. “Puntiamo a trovare il nuovo Gianni Rodari – spiega Antonio Calabrò, che della Fondazione Pirelli è il direttore – aprendo le porte a racconti e poesie”. Una giuria tecnica indicherà una cinquina di titoli e una giuria popolare di 170 ragazzi, scelti in tutta Italia, dai 10 ai 14 anni sceglierà il vincitore. La giuria tecnica è formata da Roberto Piumini, presidente, Chiara Lagani, Martino Negri, Michela Possamai, David Tolin. Quest’anno sarà di rodaggio: la prima edizione del riconoscimento sarà nel settembre 2022.

TOUR ESTIVI. C’è tutta l’intenzione di riprendere l’inziativa delle presentazioni estive dei libri finalisti: sicuri per ora gli incontri a Venezia, Cortina e Bolzano, ma naturalmente molto dipenderà dalla situazione pandemica dell’estate. (Antonio Di Lorenzo).

 

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