giovedì, 28 Marzo 2024
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Cavarzere, Michele Vegro: da grandi sacrifici a grandi risultati

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L’intervista. Lo scorso 25 aprile Michele Vegro, di Cavarzere, ha vinto ancora un altro prestigioso titolo nel nuoto: è Campione regionale nei 50 farfalla.

Michele Vegro

La giornata del 25 Aprile, per il giovane cavarzerano Michele Vegro, è stata a tutti gli effetti festa; egli infatti, nel giorno dedicato alla Liberazione, ha conquistato il titolo di Campione Regionale nei 50 farfalla.

Avvicinatosi al nuoto all’età di 4 anni per “colpa” della sua paura dell’acqua, Michele è passato all’agonismo a sette anni e da lì non l’ha più fermato nessuno.

Il nuoto è la sua passione più grande, non riesce ad immaginare la sua vita senza piscina.

Se gli dovessero chiedere di smettere domani la risposta sarebbe secca e categorica: NO.

Michele, hai iniziato a gareggiare da quando eri proprio piccolino. Cosa provi quando affronti una gara e sali sul podio?

“Ho vinto svariate volte i Campionati Regionali, sia in vasca corta che olimpica. Ho partecipato più volte ai Campionati Italiani e, nel 2019, sono stato a Roma per la finale nazionale dei 50 farfalla. I podi regionali sono tantissimi, faccio fatica a contarli.

Provo sempre un’emozione forte; è una grande soddisfazione sia personale sia per la società. Purtroppo, ultimamente, non facciamo più le premiazioni a causa delle restrizioni del Covid-19 ma ci danno degli attestati via internet. La sensazione ovviamente non è la stessa ma ci accontentiamo”.

Hai dovuto fare grandi rinunce per dedicarti interamente a questo sport?

“Mi alleno ogni giorno da lunedì a sabato: due ore in vasca e un’ora di palestra tre volte la settimana. Dietro alle gare che durano anche 22,23 secondi ci sono tantissime ore di allenamento, sudore e fatica. Ho fatto tanti sacrifici nella mia vita, soprattutto in ambito di amicizie.

Il sabato sera non uscivo se il giorno dopo avevo una gara e questo mi ha portato a perdere amici che il weekend pensavano a divertirsi.

A scuola, soprattutto alle superiori, non è stato semplice: inizialmente prediligevo la piscina allo studio poi ho capito la sua importanza e sono riuscito a trovare il giusto tempo per entrambe, riuscendo così anche nella scuola ad avere ottimi risultati. Attualmente mi sto dedicando completamente al nuoto e a settembre vorrei tentare il test per Radiologia all’Università di Padova”.

Secondo te, per i giovani è importante praticare uno sport come il nuoto? Cosa può offrire e quali sono gli aspetti positivi di questo sport?

“Il nuoto è importantissimo fin da piccoli perché ti fa sentire responsabile: ti insegna ad organizzarti, a gestire il tuo tempo nei minimi particolari non solo in vasca ma anche nella vita. Il nuoto ti fa evitare le cattive abitudini, ti aiuta a crescere sia fisicamente che mentalmente. Mi ha insegnato a relazionarmi con gli altri ma la cosa più importante che mi ha insegnato è l’autostima e la volontà di pormi degli obiettivi da raggiungere. Dal punto di vista fisico il nuoto fa benissimo ma è accompagnato da una crescita psicologica molto importante”.

A causa della pandemia hai dovuto rinunciare agli allenamenti in piscina. Cosa hai provato in quel periodo? Sei riuscito ad allenarti in altri modi?

“È stato un momento difficile. Non sono mai stato fermo più di due settimane l’anno. Sono stati dei mesi lunghissimi perché, oltre al lockdown, abbiamo avuto anche problemi con la piscina nella quale mi allenavo. Ora mi alleno tutti i giorni nella piscina di Rovigo.

In quel periodo mi arrangiavo a casa; il mio allenatore mi mandava gli esercizi da fare ma è stato veramente un periodo duro”.

Moltissime sono ancora le gare che il giovane campione si è prefissato; il prossimo obiettivo è Roma, a Giugno 2021, per il LVIII Trofeo Internazionale sette colli al quale parteciperà accompagnato dal tifo di una parte fondamentale della sua vita: la sua famiglia.

Benedetta Cesaro