giovedì, 28 Marzo 2024
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Padova Est, il Rotary Club aiuta i giovani padovani a trovare lavoro

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Il Rotary Club di Padova Est aiuta i giovani padovani ad entrare nel mondo del lavoro. Ecco l’ambizioso progetto di collaborazione, stretto con l’Università di Padova, che il Rotary Club ha deciso di portare avanti in questo complicato periodo, anche a livello lavorativo.

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“Nonostante il periodo critico – afferma il Presidente del Rotary Club di Padova Est, Carmelo Lobello – che tutti stiamo attraversando, a dicembre 2020 l’Università di Padova ha sottoscritto con il Club Rotary Padova Est un “accordo quadro” per supportare, in questo difficile momento, gli studenti nella transizione dall’Università al mondo del lavoro.”

Il progetto con l’università di Padova

“Il progetto vuole consentire a migliaia di studenti o neolaureati dell’Università di Padova di fare stage di 3 o 6 mesi proponendo ad imprenditori o professionisti Rotariani di accogliere gli universitari presso le proprie aziende o studi professionali. In questo modo, i giovani potrebbero conseguire le importanti competenze professionali indispensabili, secondo il loro piano di studi, per potersi inserire adeguatamente nel mondo del lavoro o iniziare una propria attività” conclude il presidente Lobello.

Rotary Club Padova Est: “Siamo fiduciosi”

“Siamo fiduciosi che questa nostra proposta, in linea con le finalità della Commissione Rotary Nuove Generazioni, verrà attentamente valutata” da tutti i Rotariani del Club di Padova Est. Il tema dei giovani laureati senza lavoro è uno degli argomenti più discussi degli ultimi anni. Il mondo del lavoro è in uno stato di continua trasformazione che sta causando un notevole stato d’ansia tra studenti, neolaureati e giovani adulti. Secondo l’Eurostat i giovani italiani sono quelli che nell’Unione Europea hanno più difficoltà a trovare lavoro. Parliamo di ragazzi dai 20 ai 34 anni con almeno un diploma. Dal rapporto dell’Ufficio statistico europeo, emerge che il tasso di occupazione, a 1-3 anni dall’aver concluso gli studi, è del 58,7%. Nessuno degli altri stati dell’Unione Europea fa peggio.

Manuel Matetich